Si preannuncia un’altra giornata nera per il trasporto ferroviario, con ritardi, cancellazioni e disagi su tutto il territorio nazionale. È stato confermato per martedì 6 maggio lo sciopero nazionale di 8 ore che coinvolgerà il personale ferroviario e degli appalti ferroviari. La mobilitazione prenderà il via dalle 9:00 fino alle 17:00, con probabili difficoltà di ripresa nel servizio fino al termine della giornata.

Il motivo dietro lo sciopero, disagi per 6 milioni di passeggeri

La protesta, promossa dai sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, nasce dal mancato rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro della mobilità, ormai scaduto dal 31 dicembre 2023, ovvero da oltre un anno e mezzo. A incrociare le braccia saranno oltre 85mila lavoratori del Gruppo FS e delle aziende collegate, con inevitabili disagi per i circa sei milioni di passeggeri che ogni giorno scelgono il treno per i propri spostamenti. Sono infatti previste cancellazioni e modifiche alla circolazione dei treni gestiti da Gruppo FS, Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord. Sul fronte del trasporto regionale, saranno garantiti i servizi essenziali nelle fasce orarie di maggiore affluenza: dalle 6:00 alle 9:00 e dalle 18:00 alle 21:00.

La nota dell’Aduc: “Al governo non frega nulla dei viaggiatori”

Dura nota dell’Aduc, Associazione per i diritti degli utenti e consumatori. “A governo, Fs e sindacati non gliene frega nulla dei viaggiatori È “osceno” che le parti sindacali e Fs non siano in grado di accordarsi, nonché altrettanto “osceno” che il governo non riesca a mediare per far trovare loro un accordo (…) Mettersi intorno ad un tavolo e decidere, senza sosta, di alzarsi solo ad accordi raggiunti? No, troppo semplice e per nulla violento”.

Redazione

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