Cultura
Scultura raffigura Salvini che spara ai migranti, lui risponde: “Istiga all’odio”

“Cosa non si fa per farsi un po’ di pubblicità, che squallore. La ‘scultura’ che mi raffigura mentre sparo agli immigrati è una vera schifezza, è istigazione all’odio e alla violenza, altro che arte. Non vedo l’ora di tornare a Napoli per ammirare i fantastici Presepi tradizionali, non queste porcherie”. Con queste parole, il leader della Lega Matteo Salvini, ha commentato la notizia della scultura esposta a Napoli nella mostra collettiva Virginem = Partena, curata da Biancamaria Santangelo, nella galleria Nabi Interior Design di via Chiatamone. La scultura raffigura Salvini mentre spara a due immigrati in versione zombie. Dalla pistola che tiene in mano scende la scritta “game over”.
Si chiama, facendo il verso a una frase del leader leghista, La pacchia è finita! e l’ha creata Salvatore Scuotto, del gruppo della Scarabattola, tra le formazioni di maestri presepiali più creative. E anche controcorrente, solite anche a messaggi forti, pure troppo: sono quelli che, per intenderci, hanno inserito donne nude, diavoli e femminielli nelle natività. Alla collettiva Scuotto partecipa in proprio, e infatti ha adottato un nome d’arte, Morales, per l’esordio di questa sua carriera da solista.
Cosa non si fa per farsi un po’ di pubblicità, che squallore. La “scultura” che mi raffigura mentre sparo agli immigrati è una vera schifezza, è istigazione all’odio e alla violenza, altro che arte. pic.twitter.com/MSQ7J9XzmD
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) November 23, 2019
“Quando ho iniziato a creare, Salvini era ancora ministro dell’Interno – ha raccontato Scuoto al Mattino – Ho voluto rappresentarlo come un bambinone che gioca ad un videogame popolato da fantasmi, come si vede dai dettagli della pistola che è intenzionalmente sproporzionata. Dico che il suo messaggio politico è infantile, come una costante Playstation in cui bisogna individuare il nemico e abbatterlo”.
© Riproduzione riservata