Il vertice
Scuola, vertice di due ore a Palazzo Chigi ma restano ancora tante incognite
Restano ancora molte incognite sulla riapertura delle scuole dopo la riunione dei capi delegazione con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. La riunione si è tenuta a Palazzo Chigi ed è durata quasi due ore. Presente anche il ministro agli Affari Regionali Francesco Boccia, viste le questioni da dirimere e coordinare tra il governo e le regioni. Al centro della discussione, infatti, anche il caso Sicilia: con l’emergenza covid che incrocia quella degli sbarchi. Il governatore Nello Musumeci aveva firmato ieri un’ordinanza per svuotare hotspot e centri di accoglienza della Sicilia e quindi mandare i migranti altrove.
Conte ha deciso di convocare un doppio incontro oggi pomeriggio con la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e con gli altri ministri competenti sulla riapertura, la titolare del Mit, Paola De Micheli, e il ministro della Salute Roberto Speranza. Al vertice hanno partecipato anche Angelo Borrelli, capo della Protezione civile e il commissario per la scuola Domenico Arcuri e subito dopo il premier ha iniziato un vertice con i capi delegazione della maggioranza. Troppe ancora le incognite sul ritorno in classe: dalla consegna dei banchi alla predisposizione di spazi per tenere le lezioni, dalle critiche dei sindacati alle criticità dei trasporti.
Quest’ultimo tema spinoso e centrale: il Comitato tecnico scientifico ha ribadito che, anche con la mascherina, la distanza di almeno 1 metro tra gli occupanti del mezzo pubblico dovrà esserci e se si pensa all’utilizzo di separatori, la soluzione non sarà disponibile a breve e non potrà applicarsi a metro e bus. E pure l’idea di differenziare gli orari scolastici, “non può essere la soluzione”, spiega il coordinatore degli assessori regionali ai Trasporti, Fulvio Bonavitacola. “Le Regioni – aggiunge – avevano da tempo sollecitato una strategia nazionale a riguardo”.
Quindi ancora non è chiaro come, dal primo settembre, quando gli Istituti riapriranno agli studenti con insufficienze, e poi dal 14 settembre, come gli studenti raggiungeranno le scuole. La Campania intanto ha preso iniziativa in autonomia: il Presidente Vincenzo De Luca ha giudicato inefficiente e sbagliata la decisione di far misurare la temperatura ai bambini a casa. La Regione ha annunciato allora l’acquisto di termoscanner e la temperatura sarà misurata prima dell’ingresso a scuola.
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