Dopo un matrimonio a distanza nel 2021 con un cugino, si è opposta a sposarlo anche fisicamente perché non voleva sottostare alle regole primitive della sua famiglia. “Se non ti sposi fai la fine di Saman”. Sarebbero le parole pronunciate da un padre, un 52enne pachistano, alla figlia 20enne a Novellara, il piccolo comune in provincia di Reggio Emilia dove negli anni scorsi è sparita e poi ritrovata cadavere la giovane Saman Abbas, per il cui omicidio sono stati condannati nei giorni scorsi i genitori all’ergastolo e uno zio a 14 anni di reclusione.

L’uomo è stato denunciato e raggiunto da un divieto di avvicinamento, insieme alla matrigna della giovane, per il reato di maltrattamenti in famiglia (il padre anche di costrizione o induzione al matrimonio). I carabinieri di Novellara hanno eseguito la misura cautelare con applicazione del braccialetto elettronico nei confronti dei due coniugi pakistani decisa dal Tribunale su richiesta della Procura reggiana. Poco più che ventenne la ragazza viveva a Novellara con il padre, la moglie del padre e i fratelli nati dal secondo matrimonio del genitore (la madre naturale è morta in Pakistan quando lei era appena nata).

“Fai la fine di Saman”, la giovane di Novellara viveva reclusa in casa

Un decesso apparentemente per cause naturali anche se la giovane avrebbe riferito di aver ricevuto racconti durante la sua infanzia secondo cui ad uccidere la madre sarebbe stato lo zio, il fratello maggiore del padre.  Secondo quanto emerso dall’indagine la ragazza non era libera di uscire di casa, di cercarsi un lavoro, di avere contatti con il mondo esterno, di proseguire gli studi interrotti proprio in occasione dell’esame di terza media per volontà del padre.

Gli adulti di casa le dicevano che era musulmana e che per questo doveva tenere comportamenti adeguati, inoltre le dicevano di non fidarsi degli assistenti sociali che la seguivano. Di recente ha riferito proprio ai servizi sociali che il padre le aveva prospettato di partire per un viaggio in Pakistan e solo per questo lei ha accettato, per timore della propria incolumità, il collocamento in una comunità.

“Fai la fine di Saman”, il matrimonio combinato con il cugino sconosciuto

Agli assistenti sociali la giovane avrebbe confidato le paure dopo che nel 2021 era stata costretta dal padre a sposare a distanza un cugino mai visto di persona e ritenuto figlio dello zio. In Pakistan si sarebbe celebrato fisicamente il matrimonio. Quando lei si è opposta e il padre, a quel punto, l’avrebbe minacciata dicendo che le sarebbe capitata la stessa sorte che era occorsa a Saman Abbas. La Procura reggiana, diretta dal procuratore Calogero Gaetano Paci, ha condiviso gli esiti delle indagini dei carabinieri di Novellara, supportate anche dalle attività dei servizi sociali del Comune e ha richiesto e ottenuto dal Gip le misure cautelari.

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.