Ai Signori rappresentanti dei partiti politici delle forze di maggioranza – On. Vito Crimi (MoVimento 5 Stelle), On. Nicola Zingaretti (Partito Democratico), On. Matteo Renzi (Italia Viva), On. Pietro Grasso (Liberi e Uguali).

Onorevoli,
ci appelliamo a voi, poiché sta nella vostra disponibilità e responsabilità rendere possibile una discussione serena e proficua sulla proposta di legge costituzionale per la separazione delle carriere dei giudici e dei magistrati del Pubblico Ministero. Il 29 giugno infatti riprende alla Camera il dibattito parlamentare su tale proposta, sostenuta dalle settantaquattromila firme di cittadini italiani, ciascuno dei quali tre anni fa la ha sottoscritta alla presenza di un pubblico ufficiale. Come in più occasioni ha avuto modo di sottolineare il Presidente della Camera dei deputati, On. Roberto Fico, è fatto assai positivo che le competenti Commissioni procedano all’esame di progetti di legge di iniziativa popolare.

La riforma è necessaria per realizzare l’effettiva terzietà del giudice e attuare il giusto processo. Siamo consapevoli che non da tutti voi è condivisa la prospettiva di carriere separate tra i magistrati del Pubblico Ministero e i Giudici, anche se abbiamo registrato nette prese di posizione favorevoli da parte di personalità delle forze politiche da voi rappresentate. I deputati del Movimento 5Stelle hanno presentato in Commissione Affari costituzionali emendamenti soppressivi della riforma. È evidente che la loro approvazione affosserebbe qualsiasi confronto. Sarebbe davvero sorprendente, ed anzi di inaudita gravità, che si pretendesse in tal modo di impedire perfino il confronto ed il dibattito su quella proposta, in spregio alla sua natura di iniziativa popolare. Il Ministro della Giustizia ha avuto più volte modo di affermare, anche in occasioni di consultazione con gli organismi rappresentativi dell’Avvocatura, la necessità che le istituzioni politiche si confrontino su un tema proposto direttamente dai cittadini.

Autorevolissimi esponenti del Partito Democratico hanno individuato nella separazione delle carriere uno dei punti programmatici della loro iniziativa e comunque aperture alla discussione sono intervenute da parte di molti esponenti di primo piano di tale forza politica. Deputati di tutti i partiti hanno aderito alla costituzione dell’Intergruppo parlamentare a sostegno della calendarizzazione e della discussione in Parlamento della proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare sulla separazione delle carriere. Non è certo nostro intendimento inserirci nelle dinamiche dei rapporti istituzionali né farci portatori di richieste di bandiera che di quei rapporti non tenessero conto, ma chiediamo a voi, rappresentanti delle forze di maggioranza, di assumere la responsabilità diretta di un’indicazione di voto dei Gruppi parlamentari all’interno della Commissione Affari costituzionali della Camera dei deputati, che non importi l’approvazione degli emendamenti soppressivi ma che consenta un proficuo e fecondo dibattito d’Aula, premessa di opportuni e successivi approfondimenti.

Il nostro appello è condiviso dai settantaquattromila cittadini che si sono singolarmente recati a firmare per la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare e che, con la soppressione di quelle norme in sede di Commissione, vedrebbero negata la possibilità della verifica istituzionale del loro atto di partecipazione diretta alla formazione delle leggi.

Gian Domenico Caiazza, Eriberto Rosso

Autore