I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio hanno perquisito tre abitazioni di Vittorio Sgarbi, indagato per riciclaggio di beni culturali. I militari, su attività delegata dalla procura di Macerata hanno sequestrato un quadro di Rutilio Manetti, “La Cattura di San Pietro”. Il sottosegretario alla Cultura e critico d’arte, che respinge ogni accusa, ha consegnato spontaneamente il dipinto. Le abitazioni perquisite sono quelle di San Severino Marche (Macerata), Roma e Ro Ferrarese (Ferrara).

Il commento di Vittorio Sgarbi: “Sono assolutamente sereno”

“Ho consegnato spontaneamente l’opera perché siano fatte tutte le verifiche del caso, a partire dalle misure del dipinto rispetto alla cornice di quello rubato. Sono assolutamente sereno. Il sequestro un atto dovuto. Non ho nulla da temere”. Così ha commentato Sgarbi. “Mi difenderò con ogni mezzo contro chi specula sulla vicenda e chi se ne rende complice”, ha detto il critico d’arte.

La proposta di acquisto anni prima

Alla mostra “I pittori della luce” Vittorio Sgarbi presentava un “inedito” di Rutilio Manetti, un dipinto caravaggesco restaurato del XVII secolo dal valore di diverse centinaia di migliaia di euro. L’opera, intitolata “Cattura di San Pietro” attira la curiosità degli intenditori, e anche quella dell’Interpol, nella cui banca dati figurava come “rubata”. Immediatamente riconoscibile, se non fosse per un dettaglio, una candela: assente nel dipinto originale, presente in quello esposto.

“La Cattura di San Pietro”

Il quadro trafugato nel 2013 – Rutilio Manetti (1571-1639) è uno dei maggiori esponenti del Seicento senese: il quadro “La Cattura di San Pietro” fu trafugato nel 2013 dal Castello di Buriasco vicino Pinerolo e riapparve a Lucca nel 2021, come inedito di proprietà del critico d’arte ferrarese. Il quadro è raffigurante ‘un giudice che condanna un uomo dal viso venerando dal profilo di San Pietro’ di autore ignoto ricordante i pittori ‘Solimena’ e il ‘Cavallino'”.

Il sequestro dei documenti e dei dispositivi telematici

Nel corso delle perquisizioni, estese anche ai domicili romano e marchigiano di Vittorio Sgarbi, cui collaboravano anche le parti in causa, sono stati sequestrati dispositivi telematici, informatici e documentali inerenti l’indagine in corso. È quanto si legge in una nota del Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale in merito alle perquisizioni domiciliari con contestuale notifica della posizione di indagato, relativa all’ipotesi di reato di riciclaggio, a carico di Vittorio Sgarbi.

 

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