Si è presentato come pilota Lufthansa per saltare le code degli aeroporti, impressionare le donne e ottenere aggiornamenti di volo. Sembra il film “Prova a prendermi” con Leonardo Di Caprio e invece è successo davvero. Si tratta di Rajan Mahbubani, un uomo d’affari indiano, che per mesi si è travestito da pilota della Lufthansa per viaggiare più comodo. Lunedì mentre cercava di salire a bordo di un volo AirAsia da New Dheli a Calcutta è stato arrestato e ha ammesso di aver preso almeno 15 voli vestito da pilota e spesso ricevendo un trattamento preferenziale.

L’uomo si era procurato un finto documento di identità in Thailandia con cui aveva superato indisturbato tutte le barriere aeroportuali. Aveva anche un vestito da colonnello dell’Esercito. Si vantava persino delle sue imprese sui social media. Ma la sua serie di truffe è stata fermata quando il personale di bordo di un volo insospettito gli ha chiesto i documenti mentre saliva su un volo per Calcutta. Il personale di AirAsia ha chiesto a Lufthansa di verificare che fosse un vero pilota e quindi ha chiamato la polizia.

“L’individuo in questione si impersonava come impiegato delle compagnie aeree della Lufthansa”, ha dichiarato al Times of India il capo della sicurezza di AirAsia India. “È stato consegnato alla polizia dell’aeroporto ed è partita un’indagine. Vorremmo sottolineare che rispettiamo tutte le politiche di sicurezza e fino al completamento dell’indagine non saremmo in grado di fornire dettagli specifici al riguardo”.La polizia sta ora indagando sul suo diario di viaggio per vedere quante volte ha usato il suo travestimento.

Nel suo telefono sono presenti foto di lui in posa come colonnello dell’esercito”, ha dichiarato il vice commissario di polizia Sanjay Bhatia. “Il passeggero ha anche pubblicato video con divise diverse su TikTok. Aveva viaggiato in varie occasioni usando lo stesso modus operandi. La cronologia di viaggio del passeggero è in fase di scansione”.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.