Per Silvio Berlusconi “la riforma della Giustizia è una delle ragioni per le quali è nato questo governo. Una riforma che non è certo contro la magistratura, anzi è dalla parte dei magistrati seri e corretti, che sono la grande maggioranza”. Nessun passo indietro dunque, nessuna questione Giustizia nella maggioranza secondo l’ex Presidente del Consiglio e leader di Forza Italia che ha rilasciato una lunga intervista a tutto campo a Il Corriere della Sera. Proprio nel giorno dell’elezione del vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura.

Berlusconi ha sottolineato che la scelta del ministro della Giustizia Carlo Nordio è stata di Giorgia Meloni e ribadito il ruolo nella maggioranza di Forza Italia come “centro liberale, cristiano, garantista, europeista, atlantico”. Secondo il sondaggio Pagnoncelli pubblicato oggi dallo stesso quotidiano il partito è in crescita, rispetto allo scorso 22 dicembre, al 6,8%; il centrodestra in leggera flessione al 46,6%. È assurda per Berlusconi l’idea che il “garantismo” di Nordio possa essere “un segnale di cedimento” nella lotta alla Mafia.

“Glielo dice un uomo che dopo aver reso permanente nel 2002 il carcere duro, cioè il 41bis, per i mafiosi, nell’ultima esperienza da premier nel 2011 guidò un governo che sequestrò alle cosche beni per 18 miliardi di euro, fece arrestare 6.754 mafiosi compresi 29 dei 30 latitanti più pericolosi. Ne mancava uno e si chiamava Matteo Messina Denaro catturato oltre 10 anni dopo … Altro che cedimento: il fatto che si continui a ripeterlo dimostra soltanto quanta faziosità, quanta falsità e quanta incultura giuridica esistano in alcuni settori, per fortuna minoritari, della magistratura, del giornalismo e naturalmente della politica”.

“È molto semplice” invece la posizione dell’ex premier sulle intercettazioni. “Non possiamo trattare ogni cittadino come se fosse un sospetto mafioso. Il diritto alla privacy di ciascuno di noi è fondamentale. Può essere sacrificato solo in casi eccezionali e per ragioni gravissime. L’idea che ‘non esistano innocenti, ma solo colpevoli non ancora scoperti’, come diceva uno dei protagonisti di ‘Mani pulite’ è un incubo orwelliano, è il simbolo del male che vogliamo combattere”.

Berlusconi ribadisce le posizioni su presidenzialismo e autonomia, “l’impegno a ridurre la pressione fiscale e a portare le pensioni minime a 1.000 euro”. Boccia senza mezzi termini la definizione di “speculatori” affibbiata ai benzinai, oggi ancora in sciopero fino a domani alle 19:00 dopo i contrasti con l’esecutivo: questo il punto di rottura con gli alleati di governo che ha introdotto l’esposizione del prezzo medio alle pompe come misura di prevenzione alle speculazioni. Infine una riflessione e un giudizio sulla sua carriera politica.

Se guardo indietro agli ultimi trent’anni, posso dire di essere soddisfatto del lavoro compiuto, anzi orgoglioso per ciò che sono riuscito a fare per il mio Paese, il ‘Paese che amo’, come dissi quando decisi di scendere in campo. Del resto le opere, le infrastrutture e le riforme realizzate in 10 anni o quasi di governo stanno lì a dimostrarlo, e valgono più di tante parole e per fortuna fanno dimenticare le polemiche e vanificano qualunque attacco. Non sono forse riuscito a fare tutto ciò che avrei voluto, ma sono in pace con me stesso, fiero di quello che ho dato ai miei concittadini che me lo dimostrano ogni giorno con l’affetto, il sorriso, gli abbracci e le feste che mi fanno ovunque io vada. Questo è davvero, ancora oggi, il ‘Paese che amo’”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.