"Procedere a una nuova valutazione della loro non manifesta infondatezza"
Ergastolo ostativo, Consulta passa atti a Cassazione: “Decreto stringente ma benefici possibili”

La Corte costituzionale decide di non decidere sull’ergastolo ostativo. Dopo due ore di discussione i giudici hanno infatti deciso di restituire gli atti alla Cassazione, che per prima ha sollevato il problema della compatibilità dell’articolo 4bis dell’ordinamento penitenziario con la nostra Costituzione, e cui spetta verificare gli effetti della nuova normativa, il primo decreto legge del governo Meloni, sulle questioni sollevate.
“Le nuove disposizioni incidono immediatamente e direttamente sulle norme oggetto del giudizio di legittimità costituzionale, trasformando da assoluta in relativa la presunzione di pericolosità che impedisce la concessione dei benefici e delle misure alternative a favore di tutti i condannati (anche all’Ergastolo) per reati cosiddetti “ostativi”, che non hanno collaborato con la giustizia“, è quanto afferma la Consulta.
La ‘non decisione’ odierna arriva dopo i due rinvii disposto dalla Corte per concedere al Parlamento il tempo necessario per intervenire sulla materia, con il provvedimento poi preso in extremis dall’esecutivo Meloni come primo atto di governo. Oggetto della questione portata davanti alla Corte Costituzionale sono le disposizioni che non consentono ad un condannato all’ergastolo per delitti di stampo mafioso, e che non abbia collaborato con la giustizia, di essere ammesso al beneficio della liberazione condizionale pur dopo aver scontato la quota di pena prevista e pur risultando elementi sintomatici del suo ravvedimento.
Quanto alla restituzione degli atti alla Cassazione, la Consulta spiega che le nuove disposizioni del governo “incidono immediatamente e direttamente sulle norme oggetto del giudizio di legittimità costituzionale, trasformando da assoluta in relativa la presunzione di pericolosità che impedisce la concessione dei benefici e delle misure alternative a favore di tutti i condannati (anche all’ergastolo) per reati cosiddetti “ostativi”, che non hanno collaborato con la giustizia. Costoro sono ora ammessi a chiedere i benefici, sebbene in presenza di nuove, stringenti e concomitanti condizioni, diversificate a seconda dei reati che vengono in rilievo”.
Gli atti vengono dunque restituiti alla Cassazione, “cui spetta verificare gli effetti della normativa sopravvenuta sulla rilevanza delle questioni sollevate, nonché procedere a una nuova valutazione della loro non manifesta infondatezza”.
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