Presso il covo di Matteo Messina Denaro sono stati ritrovati indumenti e accessori di lusso. E viagra, preservativi, scarpe e abbigliamento di grandi griffe. Zero armi. Si nascondeva ma neanche troppo, viveva – a quanto pare in quell’abitazione da non molto tempo – a Campobello di Mazara, il boss mafioso, latitante dal 1993, “Primula Rossa” di Cosa Nostra arrestato ieri a Palermo presso la clinica La Maddalena, nel quartiere San Lorenzo. A circa otto chilometri dal suo paese d’origine, Castelvetrano, in provincia di Trapani. Sarebbe stato questo l’ultimo nascondiglio del capomafia.

La casa si trova in pieno centro abitato, in un palazzetto a due piani circondato da altri palazzi. L’abitazione a pian terreno era ordinata e pulita, intestata ad Andrea Bonafede, l’uomo che aveva prestato l’identità a Matteo Messina Denaro, la stessa con cui si stava curando presso il centro specializzato a Palermo, tumore al colon. Risulta a nome Andrea Bonafede anche l’acquisto di quell’appartamento lo scorso giugno. Bonafede ha cominciato a rispondere alle domande degli inquirenti della procura di Palermo. Secondo il comandante provinciale dei carabinieri di Trapani, Marco Bottino, il boss ci viveva da circa sei mesi. Il latitante usciva ed entrava, salutava i vicini ignari della sua identità, andava a fare la spesa. La perquisizione è andata avanti per tutta la notte.

Si sapeva amasse il lusso: sono state trovate – riporta Lapresse – all’interno dell’abitazione decine di scarpe Prada e Vuitton. Profumi costosi e occhiali sempre di marca. Aveva dovuto rinunciare ad automobili di lusso, altra sua grande passione, quelle no: presumibilmente per non dare nell’occhio. D’altronde al momento della cattura indossava un orologio Franck Muller da valore di circa 35mila euro e un giubbotto imbottito marca Brunello Cucinelli. I magistrati stanno cercando di capire anche se abbia convissuto o abbia avuto compagnie femminili. All’interno dell’appartamento sono state ritrovati infatti anche preservativi e pillole per potenziare i rapporti sessuali, viagra.

A Tv2000 una donna ha raccontato di aver condiviso con Messina Denaro le sedute di chemioterapia. “Faceva la chemio con me ogni lunedì. Stavamo anche nella stessa stanza, era una persona gentile, molto gentile”. Alcune amiche avevano persino il suo numero di telefono, scambiava messaggi con alcune. “Ha scambiato messaggi con una mia amica fino a questa mattina. Lei è ora sotto shock a casa”. Andrea Bonafede lo conoscevano in parecchi insomma nella clinica.

Secondo Il Corriere della Sera non sarebbero stati ritrovati documenti: aspetto che sta convincendo gli inquirenti del fatto che per nasconderli usasse un altro luogo. Ma secondo Palermo Today sarebbe stata ritrovata un’agenda con nomi e numeri di telefono. Per Lapresse due telefoni cellulari e un’agenda bordeaux su cui annotava impegni e appuntamenti gli sarebbero stati trovati addosso al momento della cattura. Particolari tutti da chiarire. A individuare il covo i Carabinieri del Ros e la Procura di Palermo. Messina Denaro ieri sera è sbarcato all’aeroporto di Pescara con un volo militare. “Sono stato trattato bene”, avrebbe detto ai militari. Sarà detenuto all’Aquila, nella struttura di massima sicurezza interamente dedicata a particolari regimi di detenzione in località Costarelle di Preturo, dotata anche di un buon centro oncologico. La Dda di Palermo ha chiesto in via formale l’applicazione del 41 bis, il carcere duro. A firmare ora dovrà essere il ministro Carlo Nordio.

Come tutti i grandi latitanti di Cosa Nostra Messina Denaro è stato arrestato in Sicilia, nel suo territorio. “C’è stata certamente una fetta di borghesia che negli anni ha aiutato Messina Denaro e le nostre indagini ora stanno puntando su questo”, ha detto in conferenza stampa il capo della procura di Palermo Maurizio De Lucia. Dalle intercettazioni telefoniche gli investigatori avevano ipotizzato che il superlatitante fosse gravemente malato. Le indagini sono andate avanti scremando persona dopo persona fino a stringere il cerchio intorno a una rete di contatti più stretta. Messina Denaro è stato bloccato in una stradina laterale alla struttura dove si curava. Dopo essersi registrato all’accettazione era uscito per prendere un caffè al bar.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.