Un confronto serrato, franco e diretto, di oltre 4 ore, sul tema cruciale della sicurezza sul lavoro. Ieri a Palazzo Chigi sono state ricevute le 12 sigle sindacali, alla presenza di Giorgia Meloni, dei ministri competenti e del presidente dell’Inail Fabrizio D’Ascenzo. La presidente del Consiglio ha fatto riferimento ai recenti fatti di cronaca, tra nuovi infortuni e nuove vittime, e ha rimarcato: «Non dobbiamo arrenderci a questa “normalità”, perché non c’è niente di normale nel morire sul posto di lavoro». Una delle carte messe sul tavolo dalla premier è l’intenzione di continuare a premiare le imprese che investono in prevenzione, «potenziando ad esempio il meccanismo del cosiddetto “bonus-malus” relativo al calcolo dei premi Inail». La ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha parlato di «giornata assolutamente proficua» grazie al «clima collaborativo».

I commenti

Dal loro canto, i sindacati hanno chiesto anche più controlli. Daniela Fumarola, segretaria generale della Cisl, ha accolto con ottimismo la strategia nazionale, «con la necessità di tenere insieme tutti i soggetti che devono occuparsene», proposta da Meloni: «È la cosa più importante». Anche Maurizio Landini, leader della Cgil, ha riconosciuto che c’è la «disponibilità del governo, almeno sulla carta, ad affrontare il tema». E sul fronte dei subappalti ha colto la palla al balzo per rilanciare il referendum dell’8 e 9 giugno: «È proprio sul tema della responsabilità del committente, cioè dell’impresa madre che deve essere lei responsabile della salute e della sicurezza di tutto quello che succede nell’azienda in appalto». Un altro dato positivo emerso dall’incontro – ha sottolineato Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil – è la possibilità di valutare come modificare il Codice degli appalti «rispetto alle gare al massimo ribasso e gli appalti a cascata».

Eleonora Tiribocchi

Autore