I dati post-crisi
Sondaggio Tecnè, la crisi di governo fa male a Italia Viva: -0,7%. Maggioranza M5s-Pd in risalita
![Italian Senator, former premier and head of the political party ‘Italia Viva’ (IV), Matteo Renzi holds a press conference at the Italian Chamber of Deputies in Rome, Wednesday, Jan. 13, 2021. The Italian cabinet was in crisis on January 13, 2021 following the resignations of ministers Teresa Bellanova and Elena Bonetti, members of former premier Matteo Renzi’s Italia Viva party. (Alberto Pizzoli/pool via AP) Italian Senator, former premier and head of the political party ‘Italia Viva’ (IV), Matteo Renzi holds a press conference at the Italian Chamber of Deputies in Rome, Wednesday, Jan. 13, 2021. The Italian cabinet was in crisis on January 13, 2021 following the resignations of ministers Teresa Bellanova and Elena Bonetti, members of former premier Matteo Renzi’s Italia Viva party. (Alberto Pizzoli/pool via AP)](https://www.ilriformista.it/wp-content/uploads/2021/01/Matteo-Renzi-2-900x600.jpg)
La spallata data a Conte con l’uscita dal governo delle ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti e del sottosegretario Ivan Scalfarotto non ha riscosso successo tra gli elettori di Matteo Renzi. Italia Viva perde ancora lo 0,7% e – secondo un sondaggio elaborato da Tecné per Quarta Repubblica – oggi si attesta sul 2,2%. Un calo in linea con l’ultima rilevazione, che vedeva i renziani già in caduta dello 0,8%.
Secondo il campione, intervistato sulle intenzioni di voto nei giorni immediatamente dopo l’inizio della crisi di governo, il primo partito resta ancora la Lega di Matteo Salvini, che resta stabile al 23,2%. Gli attacchi compatti dell’opposizione all’esecutivo non si traducono in un aumento di popolarità per il centrodestra: Fratelli d’Italia perde anzi lo 0,2% e si attesta al 16,6% mentre Forza Italia conserva il dato del 10,4%.
Piccolo colpo di reni invece per la maggioranza, con il Movimento 5 Stelle stretto intorno al premier Giuseppe Conte che risica quasi mezzo punto e passa dal 14% al 14,3%. Il Partito democratico guadagna invece lo 0,1% e si porta al 20,2%, al secondo posto per popolarità e distante tre punti esatti dalla Lega.
Se si votasse oggi, con la legge elettorale vigente e la riduzione del numero di parlamentari, le stime dei seggi alla Camera (che sarà composta da 400 deputati e non più 630) sarebbero così ripartite:
Centrodestra 249
Centrosinistra 99
Movimento 5 Stelle 40
altri 4
(Esclusi gli 8 deputati eletti all’estero)
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