Quattro anni dalla riforma dello sport, quattro anni di Sport e Salute. Da start-up a punto di riferimento per il mondo dello sport italiano, tanto da essere inserita nella top 5 delle società pubbliche più performanti per rapporto fatturato-risultati. Sport e Salute S.p.A., la società del Mef costituita nel 2019 grazie a una legge riformista firmata dal governo giallo-verde, è partita e continua la sua crescita tra progetti, iniziative e bandi, con l’obiettivo di promuovere l’attività sportiva e diffondere i corretti stili di vita nel nostro Paese.

Questa missione aziendale si traduce in numeri e azioni di grande portata, come l’erogazione di 1,8 miliardi di euro di contributi agli organismi sportivi, l’avvio del piano sociale per lo sport da 48,2 milioni di euro, la messa a terra del progetto per lo sport a scuola da 43,3 milioni di euro e la convenzione con il Dipartimento Sport da 25 milioni di euro. Solo per citarne alcuni.

“Il futuro si costruisce sulle cose fatte. Siamo orgogliosi di aver portato lo sport in luoghi dove prima non c’era o esisteva soltanto grazie al generoso volontariato di alcune associazioni che avevano bisogno di aiuto e che lo hanno trovato anche nei nostri progetti”, afferma Vito Cozzoli, presidente e amministratore delegato di Sport e Salute, che insiste sui concetti di sport come diritto di tutti e come farmaco per il benessere psico-fisico della collettività.

Una collettività sempre più attiva e meno sedentaria. Eloquente l’ultima indagine Eurobarometro della Commissione Europea: l’Italia, quinto Paese più sedentario d’Europa nel 2018, è ora 16esima nella speciale graduatoria degli Stati più attivi dell’Ue. “Con le idee abbiamo moltiplicato le risorse gestite con rigore e trasparenza, e sempre con le idee abbiamo fatto alzare dal divano 3 milioni e mezzo di italiani – spiega Cozzoli -. E c’è un futuro ancora da scrivere per far crescere lo sport di base e la cultura sportiva”.

Una filosofia che ha caratterizzato anche l’organizzazione, insieme alle rispettive federazioni, dei grandi eventi sportivi internazionali, “driver per il turismo, l’economia e l’incremento del numero dei praticanti”, dal Sei Nazioni di Rugby agli Internazionali di tennis, passando per il Concorso ippico di Piazza di Siena, Il World Tour di Skate a Colle Oppio, il Grand Prix di taekwondo e il Major di padel. La maggior parte dei quali ospitati al Foro Italico, che da qui al 2026 sarà oggetto di un intervento di riqualificazione e rigenerazione urbana, finanziato dal Governo con 80 milioni di euro, che lo renderà ancor più sportivo, storico, aperto, green e digitale.

“Siamo convinti che Sport e Salute abbia una funzione sociale che si esprime in interventi concreti e reali. Penso ai quartieri Ponticelli a Napoli e allo Zen a Palermo, ma anche a San Basilio a Roma dove abbiamo inaugurato la Palestra della Legalità, gestita dal Gruppo Sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato”, aggiunge Cozzoli. Una Società dalla doppia anima, dunque, sociale e industriale. Un esempio di quest’ultima è We Sport Up, il primo acceleratore innovation hub dedicato allo sport e al wellness, in grado di connettere le più importanti aziende, istituzioni ed investitori nella ricerca con le migliori startup e scale-up italiane ed internazionali. “Non basta essere al passo con i tempi, bisogna anche giocare d’anticipo e giocare di squadra, sempre”.

Arrigo Di Fitto

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