Circa 15 studenti veneziani sono rimasti bloccati in Grecia, durante un viaggio organizzato per festeggiare la Maturità. Cinque di loro sono infatti risultati positivi al Covid-19 mentre si trovavano sull’isola di Ios, obbligando ovviamente anche gli altri amici, contatti stretti, a restare in isolamento.

I giovani, come riferisce il Gazzettino, sarebbero dovuti tornare ieri a Tessera (Venezia), dopo essere partiti il 2 luglio scorso. Fra i contagiati, pare ci siano anche dei vaccinati. Tutti stanno bene e hanno lievi sintomi, ma comunque non possono fare ritorno a casa e, come denunciano le famiglie, le autorità sanitarie locali non avrebbero finora svolto alcun controllo sui ragazzi, non fornendo informazioni o supporto logistico.

Proprio ieri la Farnesina, in una nota, aveva sottolineato che recarsi all’estero comporta rischi sanitari. “Da gennaio 2020 perdura in tutto il mondo l’emergenza sanitaria causata da COVID-19. Tutti coloro che intendano recarsi all’estero, indipendentemente dalla destinazione e dalle motivazioni del viaggio – aveva chiarito il Ministero degli Esteri – devono considerare che qualsiasi spostamento, in questo periodo, può comportare un rischio di carattere sanitario” e che nel caso in cui si risultasse essere positivi al test per il coronavirus o contatti di una persona positiva vanno seguite le norme disposte dalle autorità locali.

“In particolare – spiegava la Farnesina – nel caso in cui sia necessario sottoporsi a test molecolare o antigenico per l’ingresso in Italia o per il rientro nel nostro Paese da una destinazione estera, si rammenta che i viaggiatori devono prendere in considerazione la possibilità che il test dia un risultato positivo. In questo caso, non è possibile viaggiare con mezzi commerciali e si è soggetti alle procedure di quarantena e contenimento previste dal Paese in cui ci si trova. Tali procedure interessano, con alcune possibili differenze dovute alle diverse normative locali, anche i cosiddetti contatti con il soggetto positivo, che sono ugualmente sottoposti a quarantena/isolamento dalle autorità locali del Paese in cui ci si trova e che, a tutela della salute pubblica, potranno far rientro in Italia al termine del periodo di isolamento previsto”. La Farnesina “raccomanda pertanto di pianificare con massima attenzione ogni aspetto del viaggio, contemplando anche la possibilità di dover trascorrere un periodo aggiuntivo all’estero, nonché di dotarsi di un’assicurazione sanitaria che copra anche i rischi connessi al COVID-19″.

I CASI SIMILI A DUBAI E MALTA – Episodi simili si sono registrati in questi giorni anche a Dubai e a Malta. Nel paese del Medio Oriente oltre 300 studenti minorenni sono rimasti bloccati a causa di un focolaio Covid scoppiato durante una vacanza studio. Partiti lo scorso 30 giugno, sono stati messi in quarantena nei campus dopo che 11 di loro sono risultati positivi: sarebbero dovuti rientrare mercoledì prossimo. Il contagio sarebbe avvenuto durante una visita ad un mercato locale: per i partecipanti è scattato il protocollo di sicurezza sanitario che prevede tampone molecolare e isolamento immediato, fino all’esito dei risultati.

Situazione simile anche a Malta, dove a essere bloccati sono circa 150 connazionali tra studenti e accompagnatori, anche in questo caso per un focolaio Covid scoppiato durante una vacanza studio. A risultare positivi sarebbero almeno 60 persone tra guide e ragazzi: tutti sono stati posti in quarantena, radunati in un albergo di St. Julians, mentre altri sono stati posti in isolamento in 5 altre strutture dell’arcipelago.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.