Transizione ecologica e lavoro
Tecnici dell’energia del futuro, Enel in campo per la formazione
La transizione ecologica e quella energetica rappresentano uno degli obiettivi principali del Pnrr. Per realizzare questo obiettivo, però, servono manager, professionisti e tecnici adeguatamente formati. Secondo il Censis mancano ancora 233 mila risorse professionalizzate. I progetti del Pnrr sono in grado di creare 2,4 milioni di nuovi posti di lavoro green ma c’è il rischio che 741 mila restino vacanti proprio per la mancanza di tecnici qualificati. Come ricorda spesso il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani, sui green job abbiamo serissimi problemi di formazione: già oggi mancano all’appello 15 mila tecnici e 30 mila ricercatori e nel periodo fino al 2025 il 38% del fabbisogno di professioni richiederà competenze green con importanza elevata. Insomma, le nuove professioni green saranno vincenti e molto ricercate ma le imprese devono muoversi in fretta per investire nelle competenze.
Ecco perché a partire dal febbraio di quest’anno, Enel, Gruppo leader nei mercati globali dell’energia e delle rinnovabili, presente in oltre 30 paesi nel mondo, ha avviato un programma diffuso su tutto il territorio nazionale per creare un bacino di professionisti a disposizione della rete delle imprese fornitrici. “Energie per Crescere” – questo il nome del programma avviato in collaborazione con l’ente di formazione Elis – ha l’obiettivo di inserire nel mondo del lavoro circa 5.500 giovani entro i prossimi due anni. A tre mesi dal lancio oltre 3.500 giovani hanno già presentato la propria candidatura, e 100 imprese hanno ad oggi aderito al programma. «La transizione energetica può generare opportunità di crescita per il Paese, ed è fondamentale coinvolgere le nuove generazioni» commenta Nicola Lanzetta, Direttore Enel Italia. E aggiunge: «Vogliamo favorire l’incontro tra la formazione e il mondo del lavoro, attraverso programmi specifici costruiti sulle esigenze delle imprese che operano con Enel in tutta Italia per gestire reti elettriche sempre più smart e digitali».
Lo sviluppo di infrastrutture sempre più elettrificate e carbon free richiede nuove professionalità, dotate di competenze specifiche e disponibili su tutto il territorio nazionale. In questo nuovo ecosistema i tecnici specializzati diventano sempre più gli attori principali che fisicamente permetteranno di realizzare la rete del futuro. L’attività di queste nuove figure sarà sempre più supportata da app user friendly per la visualizzazione in tempo reale su smartphone della rete elettrica e vi sarà anche la possibilità di usufruire della realtà aumentata. Gli interventi operativi saranno ancora più mirati perché preceduti e supportati da ispezioni con droni, termocamere e benne intelligenti (le benne sono apparecchi per il sollevamento, trasporto, carico e scarico di materiali) capaci di identificare i sottoservizi nel sottosuolo. Infine, la salute dei tecnici sarà sempre più presidiata perché supportata da smart devices in grado di monitorare i parametri fisici della persona. Questi esempi dimostrano che il fattore umano è l’elemento cardine da cui dipende il raggiungimento degli obiettivi di transizione energetica e transizione ecologica che attendono il Paese nei prossimi anni.
Il programma “Energie per Crescere” nasce proprio per rispondere al fabbisogno di tecnici della rete da impiegare in ruoli operativi, con particolare focus su attività relative alla gestione delle reti elettriche. Tra i tecnici formati ci sono: tirafili, giuntista cavi, montatore di cabine secondarie e Ptp (posti di trasformazione su palo), operatore sotto tensione BT (in bassa tensione). «In diversi settori registriamo una forte richiesta delle aziende di formare nuove figure operative», spiega Pietro Cum, amministratore delegato di Elis, organizzazione non profit specializzata nella formazione al lavoro e nell’inserimento professionale di giovani e disoccupati. Proprio Elis coordinerà l’iniziativa per la selezione, la formazione e l’individuazione dei percorsi professionali che consentiranno ai candidati di essere assunti in una delle aziende partner di Enel con un contratto a tempo determinato di 6 mesi o superiore e con possibilità di prosecuzione.
L’inserimento in azienda sarà preceduto da 5 settimane di formazione presso istituti certificati da Accredia e i partecipanti riceveranno un rimborso spese di 800 euro per l’attività di formazione. «Gli obiettivi d’innovazione del Paese rilanciano la centralità della formazione professionale da cui il sistema formativo italiano si è un po’ distratto negli ultimi decenni», continua Cum. E conclude: «La collaborazione tra enti di formazione e aziende è in questo caso fondamentale e progettare percorsi con un operatore globale come Enel significa garantire ai giovani non solo qualità della didattica ma anche delle loro future condizioni di lavoro». Delle 100 imprese che hanno già aderito al programma, ci sono sia piccole aziende che grandi consorzi; e i numeri sono destinati a salire su tutto il territorio nazionale a fronte di una platea di circa 250 fornitori potenzialmente interessati. Le richieste di personale da parte delle aziende che aderiscono al programma vengono sistematizzate per aree geografiche e, nella fase di selezione, gestite da alcune delle maggiori agenzie per il lavoro, tra cui Manpower, Orienta, Randstad, Gi-Group, Umana, OpenJobMetis, Synergie.
Prima di iniziare il percorso di formazione, i candidati possono valutare la sede di occupazione proposta (i giovani interessati possono consultare la pagina www.elis.org/enelopenschool, dove troveranno informazioni e modulo online di candidatura). Ad oggi sono 10 gli istituti di formazione coinvolti nel programma, oltre ad Elis: Heading, Agorà, Fasten, Assimpianti, Ecotech, CM Servizi, New Tecna, Dharma, Formamente. «Trovo questa iniziativa particolarmente significativa perché affronta una situazione di mismatch occupazionale e un processo di transizione in un settore importante per la competitività del Paese. Lo fa, peraltro, nel modo più corretto, a partire da un percorso di formazione certificata, favorendo un inserimento lavorativo e, soprattutto, coinvolgendo l’intera catena dei fornitori», dice Gianni Brugnoli, Vice Presidente di Confindustria con delega sui temi del capitale umano.
Secondo una stima, nel prossimo triennio il mercato avrà bisogno di circa 10mila tecnici specializzati anche in considerazione del robusto piano di investimenti pari a circa 10 miliardi che Enel ha intenzione di realizzare proprio per digitalizzare e rendere sempre più moderne, sicure e resilienti le infrastrutture energetiche del Paese. Un processo di trasformazione in cui le imprese della filiera e i giovani avranno un ruolo fondamentale. L’impegno di Enel, così, viene incontro all’esigenza pressante di favorire la transizione richiesta dal Pnrr. L’Italia è uno dei Paesi che beneficerà di oltre 200 miliardi di euro per rinnovare il proprio tessuto produttivo in chiave green, ma non può permettersi il lusso di temporeggiare. E per portare a casa i progetti, metterli in opera e creare le condizioni per lo sviluppo produttivo la formazione delle persone è strategica.
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