C’è un mondo ancora tutto da scoprire e da raggiungere
Terra e spazio sempre più vicine, l’Europa e l’Italia provano a seguire Bezos e Musk
Secondo uno studio condotto da Morgan Stanley, il settore della Space Economy – comparto produttivo e finanziario orientato alla creazione e all’impiego di beni e di servizi e allo sfruttamento delle risorse nell’ambito dello spazio extra-atmosferico – è previsto aumentare sino a 1000 miliardi di dollari entro il 2040. Lo spazio, oggi, non è più così lontano.
Nello specifico, il settore ha iniziato a cambiare pelle nei primi anni 2000 con l’emergere di aziende private e startup (tra le tante la Blue Origin di Jeff Bezos e la più nota SpaceX di Elon Musk). Si è infatti passati da un modello sostanzialmente univoco – caratterizzato da programmi e finanziamenti prettamente governativi con l’obiettivo di posizionarsi sia a livello geopolitico sia per supportare la propria politica industriale anche attraverso la ricerca scientifica – ad un modello con un numero maggiore, seppur compresso, di attori lungo tutta la filiera produttiva.
L’industria high-tech rappresenta il big player del settore con capacità di influenzare le agende dei governi. Basti pensare che il fatturato di Amazon nel 2021 è stato pari a 469 miliardi di dollari, Google 257 miliardi e Tesla Motors 53,8 miliardi. Quest’ultima ha una capitalizzazione in borsa di oltre 760 miliardi di dollari. Anche l’Europa riveste un ruolo chiave nel settore tanto che tra il 2021 e il 2027 il bilancio complessivo dell’Europa destinato al settore è di 14,8 miliardi di euro. In Italia nel 2022 il mercato dei servizi di osservazione della terra ha raggiunto il valore di 200 milioni di euro con oltre 144 imprese attive, per lo più PMI distribuite su tutto il territorio nazionale, che offrono soluzioni e servizi di Digital Innovation basati su tecnologie e dati satellitari.
Proprio il settore dell’osservazione della terra è il più rappresentato nelle applicazioni satellite-based. Anche Giorgio Saccoccia, Presidente Agenzia Spaziale Italiana (ASI), recentemente, ha confermato trend di investimenti e ricerca in assoluta crescita. Grazie anche ai fondi PNRR, l’ASI ha raccolto oltre 10,3 miliardi di euro. C’è un mondo ancora tutto da scoprire e da raggiungere. Nuovi settori e nuove concorrenze. Non dobbiamo però dimenticare, sullo sfondo, la cosiddetta “discarica del cielo”. Quanto dovremmo aspettare perché nascano imprese che si occuperanno anche di pulire ciò che sta sopra di noi?.
Ieri è storia, domani un mistero. Ma oggi è il tempo di capire e immaginare il mistero delle stelle!
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