“I test rapidi funzionano fino a un certo punto. Le evidenze ci dicono che per il 30% si rischia l’errore, test che risultano negativi e invece la persona è positiva. Così mandiamo in giro altri positivi, fare affidamento sui test rapidi è un suicidio”. Sono le parole durissime arrivate questa mattina a RaiNews 24 da Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia dell’Università di Padova.

Un vero e proprio ‘siluro’ quello del professore, che ha ribadito sulla tv pubblica quanto messo nero su bianco il 21 ottobre scorso dal suo laboratorio di microbiologia in studio indirizzato alla Regione Veneto sull’efficacia del test rapido antigenico Abbott, condotto insieme al reparto malattie infettive e al pronto soccorso dell’ospedale di Padova.

A darne conto è un articolo di Repubblica in cui si leggono i risultati dello studio: dai dati emerge come i test rapidi esaminati non riconoscerebbero 18 infetti su 61, evidenziando “una sensibilità di circa il 70%, inferiore a quella dichiarata” dalla Abbott. In pratica 3 positivi su 10 col test rapido risulterebbero negativi, potendo così continuare a diffondere il virus senza controllo.

Lo studio del team di Crisanti e dell’ospedale di Padova è stato condotta su una platea di 1593 pazienti e fa emerge come i problemi sono stati evidenziati non solo nei pazienti a bassa carica virale, dove è già noto che il test rapido ha scarsa sensibilità. “Tra i campioni risultati negativi al test antigenico — sottolinea Crisanti — vi sono ben 6 casi di pazienti con carica virale molto elevata”, tanto che la virologia di Padova ha deciso “in autotutela di non emettere più referti negativi” in base ai risultati del test rapido.

Un problema simile vi sarebbe anche nella Regione Lazio. In un documento realizzato dall’Istituto Spallanzani si avanzano pesanti dubbi sull’affidabilità del test rapido Sd Biosensor: il test “Standard Q Covid-19 Ag” avrebbe riportato una sensibilità del 21,95%, notevolmente inferiore a quella dichiarata nel foglietto illustrativo, superiore all’80%. Un altro test rapido, sempre Sd Biosensor, “Standard F Covid-19 Ag Fia” per lo Spallanzani avrebbe una precisione lievemente maggiore: il 47,12%.

Avatar photo