L’epidemia di Coronavirus in Italia oggi è “largamente diffusa e non più localizzata”. Lo ha detto questa mattina il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) Silvio Brusaferro, intervenendo nell’audizione in Commissione Igiene e Sanità del Senato. Il riferimento è ovviamente all’indice Rt, che descrive la velocità di diffusione del virus e che quindi fornisce un dato sulla crescita del virus: “è in tutte le regione superiore a 1 e molte realtà lo superano ampiamente”, ha sottolineato il presidente dell’Iss.
Quanto all’età media delle persone che contraggono l’infezione è “oggi di circa 40 anni, nel periodo di picco era 60-70. Nel periodo estivo circa 30 anni”.
GLI ASINTOMATICI – A differenza di quanto chiesto dalla Regioni, che in una lettera all’esecutivo avevano avanzato la proposta di effettuare tamponi solo ai sintomatici, Brusaferro ha ribadito che è importante “individuare gli asintomatici” perché “individuare le persone portatrici del virus è la prima frontiera per fermare l’infezione. Bisogna tenere la curva dei nuovi contagi sotto una certa soglia, facendo in modo che le persone identificate come positive si possano tracciare”.
“E’ importante”, ha proseguito Brusaferro, “continuare a tracciare i positivi, senza mollare la presa: se il numero è eccedente e non si può più fare, si adottano misure per ridurre il numero dei positivi sotto la soglia”.
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— Palazzo_Chigi (@Palazzo_Chigi) October 28, 2020
TEST PIU’ FACILI – Il presidente dell’Iss ha quindi annunciato che nei prossimi giorni uscirà un documento specifico sull’uso dei test: “oggi quello standard è il tampone molecolare ma gli antigenici rapidi hanno buone performance e sono stati consigliati dallo stesso ministero per un utilizzo in determinati contesti”. Nelle prossime settimane, vista la ricerca tecnologica sempre più rapida, “potremo disporre di ulteriori test ancora più facili da utilizzare, il che sarà certamente di grande aiuto”.
IMMUNI – L’app di tracciamento dei contagi Immuni, secondo quanto riferito dal ministero della Salute, ha raggiunto al 25 ottobre i 9,36 milioni di download, 300mila in più rispetto ai 9,04 milioni del 19 ottobre. Le notifiche di possibile esposizione al Covid inviate dall’applicazione Immuni sono quasi raddoppiate in una settimana, passando dalle 19.485 del 20 ottobre alle 36.231 del 26 ottobre. Gli utenti positivi al Covid-19 che hanno caricato le proprie chiavi sono 1.530.
Abbiamo già superato i 9.1 milioni di download e, da ieri, #Immuni è la prima app di tracciamento dei contagi a essere interoperabile a livello europeo, con quelle di Germania e Irlanda. Il #COVID19 non conosce confini, ma con Immuni abbiamo uno strumento in più per contrastarlo. pic.twitter.com/pHSr5Fnb9t
— Immuni App (@immuni_app) October 20, 2020
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