Inchiesta senza precedenti quella condotta dalla Procura della Repubblica di Piacenza, che ha portato all’arresto di sei carabinieri e al sequestro della caserma Levante della locale Compagnia, prima volta in Italia. L’indagine ha portato alla luce illegalità che, secondo gli inquirenti, andavano avanti da anni: vittime erano spacciatori, immigrati e semplici cittadini finiti nelle mani dei militari indagati. I reati contestati andrebbero dallo spaccio, all’estorsione fino alla tortura.

I reati sarebbero stati commessi a partire dal 2017: tra i fatti accertati dagli inquirenti anche le certificazioni fornite da un carabiniere per consentire a degli spacciatori di Piacenza di raggiungere Milano per rifornirsi di droga durante il periodo di lockdown per il Coronavirus.

In totale sono 12 le misure cautelari in carcere: oltre ai 5 carabinieri vi sono infatti sei uomini italiani e un maghrebino. Inoltre cinque persone, di cui un carabiniere, sono state raggiunte da ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, altre quattro da obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, tre delle quali per militari dell’Arma e una misura dell’obbligo di dimora nella provincia di Piacenza, che ha colpito sempre un carabiniere.

L’inchiesta, scrive il Corriere della Sera, nasce dalla segnalazione di un ufficiale dei carabinieri che aveva lavorato a Piacenza. Uno dei fatti contestati agli arrestati riguarda il pestaggio di un cittadino, ingiustamente arrestato con l’accusa di spaccio di droga attraverso prove false.

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