L’ha aggredita in un ‘improvviso momento di sconforto’, dopo averla sentita canticchiare. Davide Garzia, 24enne reo confesso dell’omicidio della madre Fabiola Colnaghi, 58 anni, ha spiegato il movente del suo crimine durante l’interrogatorio di ieri sera. “Ero depresso, nervoso, ci pensavo da tempo, poi vedendo l’allegria di mia madre tranquilla che canticchiava, mi è partito il raptus” ha detto.

Un delitto che si è consumato ieri 21 aprile all’ora di pranzo ad Aicurzio, in provincia di Monza e Brianza: la donna è stata massacrata a calci e pugni.

L’omicidio

Il ragazzo, disoccupato e incensurato, che si trova ora in carcere con le accuse di omicidio aggravato e vilipendio di cadavere, ha ripercorso gli ultimi istanti di vita di sua madre. Al pm di Monza Marco Santini ha raccontato di averla inizialmente colpita con un violento pugno al volto, mentre si trovava nel corridoio di casa. Quando la donna, dopo aver sbattuto contro un armadio, è caduta a terra, ha infierito su di lei colpendola con calci in faccia, altri pugni e facendole sbattere la testa più volte sul pavimento. Una volta esanime a terra, le ha prima tagliato i capelli, e poi le ha rovesciato della candeggina sul viso. Solo in quel momento ha chiamato il 112: “Venite: ho ucciso mamma”.

L’inchiesta è nelle mani dei carabinieri del Comando Provinciale di Monza. Stando a quanto emerso dalle indagini degli investigatori, tra madre e  figlio i litigi e le discussioni erano frequenti da tempo, per futili motivi. La donna gli chiedeva spesso di aiutarla nella gestione della casa: richieste che lui non sopportava e a cui rispondeva con aggressività.

Fabiola Colnaghi era considerata dai suoi conoscenti una donna ‘serena’, riporta Il Corriere della Sera Lombardia. Dopo la separazione dal marito, padre dei suoi tre figli (morto qualche anno fa), la donna aveva trovato un nuovo compagno. Viveva con lui e con il figlio Davide, diventato improvvisamente il suo carnefice, nella casa in cui è stata ammazzata ‘perché di buon umore.’

Davide Garzia è ora a disposizione degli inquirenti della procura di Monza, che stanno valutando la possibilità di richiedere una perizia psichiatrica.