“Sacrificava la tutela dei figli alla relazione con il compagno”. E’ quanto emerge dalla relazione di Francesco Villa, psichiatra e consulente del Tribunale dei Minorenni di Napoli in merito agli accertamenti eseguiti su Valentina Casa e Felice Dorice, i genitori di Giuseppe, il piccolo di 7 anni ucciso di botte dal compagno della madre, Tony Badre, il 27 gennaio scorso a Cardito, comune a nord di Napoli.

La donna “non è una madre tutelante e protettiva nei confronti dei figli” scrive il medico che ricorda come le “violenze” sono avvenute  “anche in passato ma lei ha sempre tutelato rapporto con il compagno”. Se la madre viene descritta come una donna succube del nuovo compagno, il padre “ha cercato di presentarsi come un padre amorevole anche se in realtà è stato un padre assente, nella vita dei bambini”.

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Nell’udienza di oggi davanti alla Corte di Assise del Tribunale di Napoli, le due maestre della scuola di Crispano, frequentata sia da Giuseppe che dalla sorellina più grande di un anno, hanno ribadito di aver inviato, nove giorni prima della morte del piccolo, una nota alla preside nella quale nella quale veniva denunciato che la sorellina si era presentata in classe con un cerotto su un orecchio e tumefazioni sul volto. Entrambe le maestre, così come la dirigente scolastica, sono imputate in un procedimento giudiziario nel Tribunale di Napoli nord connesso a quello in corso davanti alla Corte di Assise di Napoli.

“Se tornassi indietro – dice la maestra, così come riportato dall’Ansa- invece di fare la relazione mi sarei portata la bimba a casa. Con il senno di poi mi rendo conto che avrei potuto fare qualcosa per lei”.

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