Avrebbe finalmente un nome il misterioso autore della Torre di Pisa, il campanile pendente, monumento che attrae turisti da tutto il mondo, ma unico tra quelli di piazza dei Miracoli rimasto senza per secoli senza autore: si tratterebbe di Bonanno Pisano, scultore e bronzista attivo nell’ultimo quarto del XII secolo, autore delle porte bronzee della cattedrale di Pisa e di quella di Monreale a Palermo.

La scoperta, come riporta oggi La Nazione, è stata fatta da Giulia Ammannati, ricercatrice di paleografia alla Scuola Normale di Pisa, e pubblicata nel libro Menia Mira Vides. Il Duomo di Pisa: le epigrafi, il programma, la facciata’. La ricercatrice è riuscita a ricostruire e decifrare per intero l’iscrizione su una matrice in pietra, destinata ad accogliere lettere bronzee, che fu ritrovata durante alcuni scavi intorno alla base della torre nel 1838 e che rimase murata nella torre, fino al 1841, a sinistra della porta d’ingresso. Delle due righe si leggeva chiaramente solo il nome Bonannus civis Pisanus e si pensò indicasse la sua sepoltura. Il recente studio della Ammannati, invece, integra e ricostruisce il testo corrotto che, si scopre, era stato redatto in due versi in latino, utilizzando l’esametro. I due versi “mìrificùm qui cèrtus opùs condéns statui ùnum, Pìsanùs civìs Bonànnus nòmine dìcor”, tradotti sono: “Io che sicuro ho innalzato, fondandola, un’opera mirabile sopra ogni altra, sono il cittadino pisano chiamato Bonanno“. La ricerca quindi riabilita quanto scritto da Giorgio Vasari che, nelle Vite, attribuiva la fondazione del campanile di Pisa a Bonanno e a Guglielmo.

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Ammannati, nel suo lavoro, spiega anche perché la firma dell’autore del campanile sarebbe rimasta per secoli ignota. “Da noto ed esperto bronzista qual era – teorizza la ricercatrice -, Bonanno volle firmare in bronzo. Ma non mise mai in opera la sua firma, scoraggiato dal destino avverso“. E quella matrice fu abbandonata “fra i materiali di cantiere e i detriti ai piedi dell’opera” che già aveva iniziato a pendere.

Redazione

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