Una vittoria su tutta la linea per Nichi Vendola. L’ex governatore della Puglia ha vinto sei cause civili per diffamazione nei confronti di diversi giornali, anche di ‘aree politiche’ differenti, accusati di aver superato il diritto di cronaca riportando in alcuni articoli le telefonate tra l’ex presidente pugliese e Girolamo Archinà, ex responsabile delle comunicazioni istituzionali dell’Ilva, risalenti al luglio 2010.

In quelle telefonate Vendola rideva per l’atteggiamento tenuto da Archinà nei confronti di un giornalista, al quale aveva strappato il microfono mentre l’operatore tentava di chiedere ad Emilio Riva (all’epoca proprietario dell’Ilva) un commento sui morti di tumore in città. L’allora governatore si era complimentato con Archinà per lo “scatto felino” nel prendere il microfono. Il tribunale civile di Bari ha quindi ritenuto che gli articoli dei giornali fossero diffamatori nei confronti di Vendola, in quanto era chiaro che la risata dell’ex governatore riguardasse la vicenda di Archinà e non i decessi per tumore.

Il tribunale barese ha per questo condannato al pagamento di un risarcimento da 40mila Il Fatto Quotidiano online e il suo direttore Peter Gomez, mentre 20mila euro di risarcimento sono stati imposti a Il Giornale (edizione online) e al direttore Alessandro Sallusti, a Libero con Maurizio Belpietro e a Il Giornale d’Italia con Francesco Storace. Sempre Sallusti e Il Giornale (nell’edizione cartacea) sono stati condannati al risarcimento da 15mila euro per alcune dichiarazioni sul caso durante la trasmissione Mediaset Matrix.

Dalla sentenza, contro la quale tutti i giornali e direttori potranno ricorrere in Appello, Vendola vedrà un risarcimento totale di 130mila euro. Le accuse più gravi riguardano proprio Il Fatto Quotidiano: per l’avvocato Francesco Tanzarella, legale di Vendola, il video con l’intercettazione pubblicato dal sito web del Fatto era “montato in maniera suggestiva”.

Avatar photo