Martina Evatore ha 20 anni, è di Padova e l’altra sera ha voluto sfilare a Jesolo con gli anni che indossava tre anni fa quando un uomo tento di violentarla per strada. Lei era ancora minorenne e un’amica, tempo dopo e in un’altra occasione, le disse: “Se vai in giro vestita in quel modo te la cerchi”. La sua scelta al concorso MissVeniceBeach è diventata virale, una storia che sta facendo il giro dei media.

Quel modo in cui Marina era vestita la sera dell’aggressione: pantaloni neri larghi lunghi fino alla caviglia, sneakers bianche, t-shirt nera e un a giacca militare mimetica. Era il momento del contest in cui le concorrenti avrebbero dovuto sfilare travestite dai loro idoli. E lei ha scelto quell’abbigliamento. Le altre concorrenti hanno poi presentato alla giuria prove di canto e di ballo, lei ha preso il microfono e lanciato il suo messaggio: “Non è l’abbigliamento che istiga alla violenza”.

A Il Corriere della Sera ha raccontato quella sera della tentata violenza: “Vivo nel quartiere Sacro Cuore, una zona tranquilla se non fosse per il sottopasso che porta alla stazione. Comunque quella sera stavo raggiungendo i miei amici per una festa di compleanno. Ho visto che un uomo mi stava guardando, però l’ho evitato. Poi, quando stavo per arrivare, me lo sono trovato dietro” e allora “mi ha spinta contro un cancello. Ho realizzato che se stavo ferma sarei stata ancora di più in pericolo, mio padre mi ha insegnato a difendermi sempre. Così ho tirato pugni e calci mentre lui tentava di infilare le mani sotto la giacca, che era chiusa. Per fortuna delle auto si sono fermate per chiedere se fosse tutto a posto e l’uomo è scappato”.

Il giorno dopo ha denunciato e di quell’uomo non si è mai saputo più nulla. Il suo messaggio è arrivato forte e chiaro, anche alla sua amica. “Indossavo un abito un po’ attillato e scollato e mi ha proposto di metterci sopra una maglietta almeno finché non arrivavo in centro. Vicino a casa tante volte i ragazzi ci fischiano dietro quando camminiamo. Ma credo che non sia colpa dell’abbigliamento, è un problema loro. Mi ha infastidito anche leggere la sentenza sulla ragazza che aveva lasciato la porta aperta nel bagno: non esistono gesti o abiti incoraggianti, esistono solo uomini che si sentono autorizzati a molestarti senza motivo, perché si fanno i film nella loro testa”.

Martina Evatore studia biochimica all’istituto tecnico, è all’ultimo anno. Vorrebbe iscriversi all’università, Biologia Marina o Veterinaria. Si è infine qualificata alla finale che si terrà a settembre nel concorso organizzato con il quotidiano Il Gazzettino.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.