Francis Kaufman, alias Rexal Ford, viveva veramente come un senzatetto. Se di recente un’intervista della sorella dell’uomo accusato del duplice omicidio di Villa Pamphili aveva contribuito a tracciare il ritratto di un soggetto psicologicamente debole e forgiato da crudeltà e cattiveria fin dall’infanzia, ma allo stesso tempo economicamente sufficiente, arrivano nuove ricostruzioni che confermano le prime voci di uno stile di vita precario.

Villa Pamphili, Kaufman ha vissuto nel parco 15 giorni

Le indagini condotte dagli inquirenti coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, si sono basate sull’analisi delle celle telefoniche e dei tabulati del dispositivo dell’uomo e della compagna Anastasia Trofimova, confermando la presenza del californiano nella zona di Villa Pamphili anche a tarda notte, fino a quindici giorni prima del giorno dell’omicidio. LafamigliaKaufman aveva iniziato a vivere nel parco, utilizzando la zona del mercato di San Silverio per lavarsi e fare colazione. Un’abitudine bruscamente interrotta nella notte tra il 3 e il 4 giugno, quando il 46enne Kaufman avrebbe strangolato la figlia Andromeda e soffocato la madre della piccola. È proprio da quella notte che il tracciamento del telefono di Kaufman si è interrotto, fino alla sua fuga in Grecia, dove ha riacceso il dispositivo l’11 giugno (un lasso di tempo di 5 giorni in cui i suoi spostamenti sono ancora tutti da ricostruire) e dove ora è detenuto, nel carcere di Larissa.

I Kaufman non erano soli all’interno della Villa

I Kaufman non erano soli all’interno della Villa, dove vive stabilmente una comunità senzatetto, in gran parte dell’Est Europa, accampata tra gli alberi in tende logore. Di giorno però, Kaufman sfoderava anche la sua carta di credito per acquisti in centro, dove si fermava qua e là per fare spesa, e dove a detta di numerosi testimoni era stato protagonista di screzi e litigi. Qualche serata, invece, la trascorreva a Trastevere. Anche lì, forse, si concentravano le sue amicizie della Capitale, compagni che potrebbero averlo coperto o aiutato nella fuga.

Redazione

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