Il caso
“Voglio difendere i più deboli”: la missione di Suor Francesca, futura avvocata
Tra i corridoi di piazzale Clodio si aggira una praticante avvocato inusuale. Per assistere alle udienze e superare l’esame di stato per l’abilitazione professionale, la futura legale non passa inosservata. Il suo velo e il crocifisso al collo catturano l’attenzioni di colleghi e dipendenti del tribunale.
È quello che ogni giorno, da aprile, vive Suor Francesca, 27 anni, laureata in giurisprudenza che, indifferente agli sguardi, entra in aula per ottenere tutti gli strumenti utili alla sua missione: difendere i più deboli, che siano imputati o parti civili, come avvocato. Francesca ha infatti prima abbracciato i voti temporanei di suora e poi ha conseguito il titolo di dottoressa in legge.
Al Corriere ha raccontato il motivo per cui ha scelto di indossare la toga. “Perché voglio fare l’avvocato? San Francesco D’Assisi chiedeva di vivere in povertà, che per lui significava lavorare con le proprie mani per vivere da poveri in mezzo ai poveri – spiega la praticante Francesca-. Oggi per la maggior parte delle persone, avere un processo pendente rientra tra le povertà del nostro tempo”.
Difficile mettersi in contatto con lei, riporta il Corsera. La giovane suora ha recentemente acquistato un cellulare per parlare con il suo dominus, cioè l’avvocato che l’ha accolta come praticante. Ma, a differenza delle sue coetanee, Suor Francesca non ha profili né su Facebook né su Instagram. La congregazione di cui fa parte – che pretende l’anonimato – le ha dato il consenso allo svolgimento della professione.
“Sono al servizio dei poveri“, risponde Francesca a chi le chiede il motivo per cui ha deciso di voler diventare avvocato. Dopo la laurea, ottenuta con un voto di 105 su 110 e una tesi in filosofia del diritto, Francesca tenterà l’esame di stato, dopo 15 mesi di praticantato.
Un percorso non semplice, ma la determinazione e la fede le permettono di superare ogni difficoltà. “Ho messo insieme la vita religiosa con un talento che il Signore mi ha donato – si legge sul Corsera – che è la mia passione per il diritto“. Originaria di Salerno, la giovane suora è venuta a a Roma per studiare legge e completare il noviziato.
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