Non è il Pantheon dei riformisti, ma neppure un gioco. Siamo arrivati alla fase finale: dagli iniziali 16 candidati ai quattro più votati nei giorni scorsi. Le votazioni si chiudono il 31 dicembre alle 18. Chi vincerà il titolo? Vota su ilriformista.it e sulle nostre piattaforme social.

Chi è il game changer del 2024?

Anna Paola Concia – Ostinatamente in direzione contraria al mainstream, di destra o di sinistra, Anna Paola Concia ha fatto delle battaglie sui diritti la sua ragione di vita. Già deputata con il Pd, nel 2011 si è unita civilmente con la sua compagna, la criminologa tedesca Ricarda Trautmann e vive tra l’Italia e la Germania. Concia ha una vera allergia per ogni forma di discriminazione, incluso l’antisemitismo – comunque venga mascherato, lei lo fi uta a distanza – e un rifiuto verso qualsiasi forma di luogocomunismo.

Anita Friedman – L’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023 ha scosso le fondamenta delle democrazie liberali. Anita Friedman ha trasformato il dolore in azione e ha fondato l’Associazione Setteottobre, che in breve tempo è diventata un punto di riferimento per contrastare l’antisemitismo e proteggere i valori delle democrazie liberali, riaffermando il diritto di Israele a esistere e a difendersi. Setteottobre è un appello alla responsabilità collettiva per non rimanere indifferenti di fronte alle minacce alla nostra democrazia.

Giorgia Meloni – Giorgia Meloni ha trasformato Fratelli d’Italia da outsider a forza di governo, dando al paese un esecutivo solido e autorevole in un’Europa caratterizzata da incertezze politiche. La sua politica estera, basata su alleanze bilaterali e una visione più autonoma all’interno dell’Unione europea, ha raff orzato il ruolo dell’Italia nello scacchiere internazionale. Nonostante le sfi de interne, ha mantenuto compatta la coalizione, risolto conflitti istituzionali e consolidato la sua leadership (e i consensi).

Volodymyr Zelensky – Amato e applaudito dagli ucraini, e non da oggi. Anni fa aveva prodotto una fi ction nella quale diventava presidente: il successo è stato tale che l’attore è diventato davvero il capo di Stato dell’Ucraina, la nazione europea più estesa. E purtroppo la più esposta. Putin gli ha invaso il paese. Lui resiste, tiene unito il suo popolo e dimostra a noi tutti, europei smarriti e distratti, cosa signifi ca lottare oggi per la democrazia e la libertà.

Avatar photo