Possibile un nuovo dpcm
Zone Rossa, cambiano le regole: “Varianti impongono chiusure”
Il coronavirus non dà tregua all’Italia e al governo. L’emergenza potrebbe essere ormai alla terza ondata – per il ministro della Salute Roberto Speranza non è mai finita la seconda – che potremmo definire l’ondata delle varianti. Diffuse da Nord a Sud: quella inglese, brasiliana, sudafricana, nigeriana, thailandese, quella di Viggiù, o scozzese, e via dicendo. Dalla prossima settimana potrebbero prevalere al 70%. E l’esecutivo potrebbe quindi ricorrere a un nuovo dpcm dopo quello entrato in vigore soltanto ieri.
Nuove chiusure e restrizioni dunque, perché la curva preoccupa. Ieri sono stati 23.641 i nuovi positivi registrati nel bollettino, 307 i morti. Al momento 465.812 i contagiati, un totale di 3.046.762 dall’inizio dell’emergenza. Da domani passeranno Zona arancione Friuli Venezia Giulia e Veneteo, Lombardia e Piemonte Arancione Rafforzato, Campania in Zona Rossa, Emilia Romagna ancora Arancione con province di Rimini, Folì-Cesena e Ravenna Rosse.
Ma potrebbe non bastare. L’andamento della pandemia potrebbe quindi portare il governo a nuove restrizioni. Il Corriere della Sera scrive delle ipotesi di coprifuoco anticipato, chiusura di alcune attività commerciali nelle Zone maggiormente colpite dalle varianti, lockdown nei fine settimana. Preoccupano gli assembramenti nei luoghi di ritrovo (si legga pure: movida) e gli spostamenti, che non è escluso possano subire ulteriori strette. Il limite di 250 persone positive ogni 100mila persone su intervallo settimanale potrebbe diventare la soglia per passare automaticamente in Zona Rossa. Al momento è il limite indicato per chiudere le scuole; una scelta comunque lasciata ai governatori.
Il Comitato Tecnico Scientifico è tornato ieri a sottolineare che le misure attuali non sono sufficienti. Roberto Speranza al Corriere della Sera dichiara oggi che “assistiamo a una ripresa molto forte dovuta all’impatto delle varianti, che ci sta portando a misure sempre più restrittive sui territori”. Il ministro ha difeso il modello per fasce e si è detto rigorista “perché sono realista. Ricevo chiamate preoccupate dei governatori, che stanno firmando ordinanze restrittive anche da zone rosse”.
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