Una stretta sui controlli, come chiesto a gran voce e ormai da tempo da diversi sindaci e presidente di Regione, in testa quello campano Vincenzo De Luca. Il Viminale, con una circolare inviata ai prefetti sul nuovo Dpcm, ha chiesto di riservare “particolare attenzione alle aree territoriali interessate da provvedimenti più restrittivi, adottati dalle autorità regionali o comunali per effetto dell’aggravamento del quadro epidemiologico”.

Dal Ministero dell’Interno guidato da Luciana Lamorgese viene evidenziato che i controlli “dovranno principalmente riguardare le vie di accesso e di uscita dai territori oggetto dei provvedimenti”, ovvero dalle zone rosse che si stanno ‘allargando’ nel Paese.

Altro fronte caldo riguarda la cosiddetta Movida, con la richiesta dal Viminale “a seguito di seguito di recenti episodi di assembramento verificatisi in alcuni grandi capoluoghi” e “nell’imminenza del passaggio ad una zona caratterizzata da misure più restrittive”, di pianificare servizi di controlli mirati “con il concorso delle polizie locali nelle zone urbane usualmente interessate dal fenomeno della movida, sia in circostanze analoghe a quelle surricordate come anche nei giorni festivi e prefestivi”.


Primi effetti si sono visti già nel tardo pomeriggio nelle zone affollate della Movida di Roma, dove vi sono stati diversi interventi della polizia locale per sciogliere assembramenti in luoghi ‘simbolo’ come Ponte Milvio, San Lorenzo e Trastevere, dove sono scattati anche provvedimenti di chiusura temporanea.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.