Solo la Campania passa in zona rossa e si aggiunge a Molise e Basilicata. In zona arancione passano Friuli Venezia Giulia e Veneto. E’ quanto prevedono le nuove ordinanze, che entreranno in vigore da lunedì 8 marzo, firmate dal ministro della Salute Roberto Speranza sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia.

Lombardia ed Emilia-Romagna evitano la zona rossa. La regione guidata da Attilio Fontana, che oggi ha fatto registrare oltre 5mila casi, è passata, attraverso un’ordinanza del governatore e non del Ministero della Salute, in zona arancione rafforzato con la chiusura delle scuole e il divieto di visite a parenti e amici. Sono numerose inoltre le province in zona rossa da diversi giorni. Discorso analogo per la regione guidata da Stefano Bonaccini che resta in zona arancione ma con Bologna e Modena, le due zone maggiormente sotto pressione, in zona rossa, mentre Rimini, Ravenna, Cesena e Reggio Emilia in arancione rafforzato.

IL RIEPILOGOZona gialla: Calabria, Lazio, Liguria, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta. Zona arancione: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Abruzzo, Emilia Romagna, Lombardia (arancione rafforzato con ordinanza regionale), Marche, Piemonte, Toscana, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Umbria. Zona rossa: Campania, Basilicata, Molise.

L’INDICE RT PER REGIONI – Questo l’indice Rt puntuale delle Regioni nel monitoraggio con i dati al 3 marzo 2021 relativi alla settimana 22-28 febbraio: Abruzzo 0.96, Basilicata 1.16, Calabria 0.81, Campania 0.96, Emilia Romagna 1.13, Friuli Venezia Giulia 0.92, Lazio 0.98, Liguria 0.96, Lombardia 1.13, Marche 1.08, Molise 1.66, Piemonte 1.15, PA Bolzano 0.75, PA Trento 1.1, Puglia 0.93, Sardegna 0.67, Sicilia 0.79, Toscana 1.18, Umbria 0.79, Valle d’Aosta 1.21, Veneto 1.08.

L’indice Rt nazionale nel periodo 10–23 febbraio è stato pari a 1,06 (range 0,98– 1,20), in aumento rispetto alla settimana precedente quando era allo 0,99 e sopra l’uno per la prima volta in sette settimane.

Che la situazione stia peggiorando lo certifica ancora l’ISS, che osserva nella settimana 22-28 febbraio “una netta accelerazione nell’aumento dell’incidenza a livello nazionale rispetto alla settimana precedente, con 194,87 casi per 100.000 abitanti (22/02/2021-28/02/2021) contro i 145,16 per 100.000 abitanti (15/02/2021-21/02/2021)”.

“L’incidenza nazionale nella settimana di monitoraggio, quindi, si allontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti e anzi si avvicina alla soglia di 250 casi per 100mila abitanti”, spiega l’Istituto.

In aumento anche il tasso di occupazione delle terapie intensive a livello nazionale (26% vs 24% della scorsa settimana). Il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in aumento da 2.146 (23/02/2021) a 2.327 (02/03/2021); anche il numero di persone ricoverate in aree mediche è in aumento, passando da 18.295 (23/02/2021) a 19.570 (02/03/2021). Il monitoraggio di ISS e Ministero ha rilevato anche un forte aumento nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione aumenta (41.833 vs 31.378 la settimana precedente) e scende la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti (28,8% vs 29,4%). Scende anche la percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (35,2% vs 36,1% la settimana precedente).

 

Redazione