Dalla mezzanotte di oggi, e fino al 14 marzo, la Lombardia entrerà interamente in zona “arancione rafforzato” o “arancione scuro”. Il presidente della regione, Attilio Fontana, firmerà un’ordinanza unica che farà cessare gli effetti dei provvedimenti precedenti. Verranno sancite nuove restrizioni tra le quali la chiusura di tutti gli istituti scolastici eccetto i nidi e l’accesso limitato alle attività commerciali per un solo componente per famiglia “fatta eccezione per la necessità di recare con sé minori, disabili o anziani”, oltre al divieto di utilizzare le aree giochi all’interno dei parchi per bambini e l’impossibilità di recarsi nelle seconde case.

“La commissione indicatori Covid-19 Regione Lombardia, a seguito dell’analisi dei dati effettuata, ha condiviso la necessità di superare la differenziazione tra aree assumendo interventi di mitigazione rinforzati per tutto il territorio regionale con l’obiettivo, oltre che di contenere l’incremento di contagi, di preservare le aree non ancora interessate da una elevata incidenza”, ha spiegato lo stesso Fontana. “Dopo il bresciano – ha aggiunto – la misura si è resa necessaria per gli indicatori di quasi tutti i territori dove la progressione dei contagi è preoccupante”.

Negli ospedali lombardi ci sono attualmente 4.545 ricoverati per Covid e 532 persone in terapia intensiva (+26 nella mattinata di oggi). Le varianti del virus stanno dilagano in tutte le province, e l’aumento dei posti occupati nelle strutture sanitarie ha alzato la soglia di attenzione. Di questo passo, gli ospedali delle zone più colpite dalla pandemia rischierebbero di arrivare al collasso.  “Il quadro generale – si legge in una nota della regione – presenta le condizioni di un rapido peggioramento con un’incidenza in crescita in tutti i territori della Lombardia, anche in relazione alle classi di età più giovani”.

Inoltre, il report inviato ieri dalla Regione al Comitato tecnico scientifico nazionale in vista delle decisioni sui nuovi colori da assumere domani rischia di essere già troppo vecchio, in quanto relativo ai numeri di due settimane fa.

Nell’ultima settimana il saldo tra nuovi ricoverati e dismessi è tornato ad essere negativo. Tra chi è entrato in una struttura sanitaria (468 persone) e chi ne è uscito (301) c’è un divario di 167 unità. In terapia intensiva spiccano per dati gli Spedali di Brescia con 34 letti occupati. Seguita dai 22 dell’Asst di Monza e i 20 dell’Asst del Garda.

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Napoletano, Giornalista praticante, nato nel ’95. Ha collaborato con Fanpage e Avvenire. Laureato in lingue, parla molto bene in inglese e molto male in tedesco. Un master in giornalismo alla Lumsa di Roma. Ex arbitro di calcio. Ossessionato dall'ordine. Appassionato in ordine sparso di politica, Lego, arte, calcio e Simpson.