“Continuate a protestare. Continuate a tenere il punto. È di cruciale importanza”. È quanto ha detto il presidente Usa, Joe Biden, rivolgendosi alle manifestanti che protestano per il diritto all’Aborto a seguito della sentenza della Corte suprema del mese scorso. Biden ha parlato con i giornalisti durante una sosta nel corso di un giro in bicicletta vicino alla sua casa di famiglia sulla spiaggia in Delaware.

Poche ore prima più di diecimila persone si sono radunate a Washington per manifestare a favore dell’Aborto. Al grido di “non torneremo indietro” i manifestanti si sono diretti verso la Casa Bianca e hanno chiesto di contrastare la decisione della Corte Suprema, che ha revocato il diritto all’Aborto, stabilito quasi cinquant’anni fa. Alcune persone, sotto gli sguardi della polizia, si sono legate alle cancellate che si trovano attorno alla residenza presidenziale. Molti gli appelli ai Democratici ad agire. “O lo fate voi, o lo faremo noi”, hanno scandito i manifestanti. Non sono stati segnalati incidenti.

Biden ha detto di non avere il potere di costringere ad applicare l’Aborto gli Stati Usa che hanno rigide restrizioni o divieti e per questo ha riferito che sta valutando la possibilità di dichiarare un’emergenza sanitaria pubblica per liberare risorse federali per promuovere l’accesso all’Aborto, anche se la Casa Bianca ha detto che non sembra “un’ottima opzione”. “Non ho l’autorità per dire che ripristineremo la Roe v.Wade come legge del Paese”, ha detto Biden riferendosi alla decisione della Corte Suprema del 1973 che aveva stabilito un diritto nazionale all’Aborto, ma ha ribadito che il Congresso dovrebbe codificare quel diritto e che per avere maggiori possibilità in futuro gli elettori dovrebbero eleggere più parlamentari che supportino l’accesso all’Aborto.

Biden ha affermato che la sua amministrazione sta cercando di fare “molte cose per accogliere i diritti delle donne” dopo la sentenza, inclusa appunto la possibilità di dichiarare un’emergenza sanitaria pubblica per liberare risorse federali. Una mossa del genere è stata promossa dai sostenitori, ma i funzionari della Casa Bianca ne hanno messo in dubbio sia la legalità che l’efficacia e hanno notato che quasi certamente dovrà affrontare sfide legali. Il presidente ha detto di aver chiesto ai funzionari “di vedere se ho l’autorità per farlo e quale impatto avrebbe”. Venerdì Jen Klein, il direttore del Consiglio per la politica di genere della Casa Bianca, aveva dichiarato che “non sembra un’ottima opzione”. “Quando abbiamo esaminato l’ipotesi dell’emergenza sanitaria pubblica – ha detto – abbiamo imparato un paio di cose: una è che non libera molte risorse”, ha detto ai giornalisti, spiegando che “è quello che c’è nel fondo di emergenza per la salute pubblica, e ci sono pochissimi soldi, decine di migliaia di dollari”, e che “inoltre non rilascia una quantità significativa di autorità legale. Ed ecco perché non abbiamo ancora intrapreso questa azione”.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.