Avrebbe abusato più volte di una persona disabile in un centro di riabilitazione di Ercolano, in provincia di Napoli. E’ l’accusa mossa dalla Procura di Napoli a don Gerolamo Roberto Filippini, sacerdote della Congregazione di don Orione, arrestato e condotto in carcere questa mattina dagli agenti della Squadra Mobile di Napoli su delega della Procura della Repubblica, in esecuzione di una ordinanza di applicazione della misura coercitiva della custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Napoli.

Secondo quanto emerso dalle indagini, il sacerdote, che all’epoca ricopriva il ruolo di vicedirettore dell’Istituto don Orione, avrebbe approfittato di una persona affetta da problemi psichici, per la quale faceva da amministratore di sostegno. Don Filippini deve difendersi dall’accusa di violenza sessuale continuata che avrebbe commesso nell’Istituto nato nel 1981 con “la finalità precisa di dare accoglienza a ragazzi bisognosi di cure e di attenzione particolare”.

MILLE CASI – Intanto l’ufficio vaticano responsabile del trattamento delle denunce di abusi sessuali del clero ha registrato un record di 1.000 casi segnalati quest’anno da tutto il mondo, anche da paesi di cui non aveva mai sentito parlare. Lo scrive il Washington Post. Quasi due decenni dopo che il Vaticano si è assunto la responsabilità di rivedere tutti i casi di abuso, lo staff della Congregazione per la Dottrina della Fede è oggi sopraffatto.

Il numero dei casi in arrivo nel 2019 è aumentato del quadruplo rispetto a un decennio fa. “So che la clonazione è contro l’insegnamento cattolico, ma se potessi davvero clonare i miei funzionari e farli lavorare tre turni al giorno o lavorare sette giorni alla settimana, potrebbero fare il necessario passo avanti”, ha detto monsignor John Kennedy, capo ufficio della Sezione disciplinare nella Congregazione, che elabora i casi.

ABOLIZIONE DEL SEGRETO PONTIFICIO – Nel giorno del suo 83esimo compleanno Papa Francesco fa una nuova epocale promulgazione: ha abolito il “segreto pontificio” sui casi di abusi sessuali commessi da chierici sui minori. È l’effetto del Rescriptum ex audientia pubblicato oggi con cui si promulga un’Istruzione “Sulla riservatezza delle cause”. All’articolo 1 si prevede infatti che “non sono coperti dal segreto pontificio le denunce, i processi e le decisioni riguardanti i delitti” in materia di abusi su minori, di cui nel Motu proprio “Vos estis lux mundi” e nelle norme “de gravioribus delictis”.

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