L'orrore tra Lecce e Brindisi: grave la donna
Accoltella e prova a bruciare la moglie, poi va in ospedale con il peluche della pace: cacciato, si dà fuoco e muore

E’ morto dopo alcuni giorni di agonia in ospedale l’uomo che il 29 maggio scorso aveva accoltellato e provato a dare fuoco alla moglie al culmine dell’ennesima lite avvenuta in casa. L’uomo, un 32enne di nazionalità marocchina, è deceduto al Perrino di Brindisi nelle prime ore di sabato 3 giugno, stesso ospedale dove è ricoverata in gravi condizioni la moglie. Una vicenda raccapricciante quella andata in scena nei giorni scorsi nel piccolo comune di Galatone, in provincia di Lecce.
Il 32enne si è prima scagliato lunedì scorso contro la moglie, accoltellandola e tendando di bruciarla via, con la donna che ha riportato ustioni sul 25% del corpo ed è tutt’ora ricoverata, sempre al Perrino, nel reparto di rianimazione. I medici l’hanno dovuta operare per la ferita da arma da taglio infertale dal marito.
Dopo il folle gesto, l’uomo era fuggito rendendosi irreperibile per quasi 48 ore. Il mercoledì successivo, con tanto di peluche (un orsacchiotto), si era presentato in ospedale, probabilmente per far pace con la moglie. Riconosciuto dagli operatori sanitari, l’uomo è stato allontanato dai vigilanti e, nel parcheggio della struttura, si è poi cosparso di alcol dandosi fuoco e riportando ustioni su circa l’80% del suo corpo, una percentuale che rende quasi nulle le possibilità di sopravvivenza.
“Ha tentato di entrare dall’ingresso principale – ha precisato nei giorni scorsi l’Asl locale– ma le guardie lo hanno fermato. È tornato in auto, ha preso una bottiglia e si è dato fuoco. La vigilanza ha usato gli estintori, uno di loro si è ustionato ed è in pronto soccorso. L’uomo è ora un rianimazione. La moglie è anche in rianimazione in gravi condizioni”.
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