L’omicidio di Giulia Tramontano – del quale è accusato il compagno 30enne, Alessandro Impagnatiello, che avrebbe causato il decesso non solo della giovane, ma anche del bambino che portava in grembo, il piccolo Thiago – è una tragedia che scuote gli animi. Eppure, anche in questo caso, c‘è chi non rinuncia al quarto d’ora di celebrità, sulla scia di un efferato evento di cronaca.

Si tratta di due influencer, content creator noti su Instagram, che, a poche ore dalla notizia della morte di Giulia Tramontano, non hanno rinunciato a far notare che la giovane fosse una loro follower.

Sui social, infatti scoppiata una polemica per i post de Il Menestrelloh, content creator da mezzo milione di follower su Instagram e 60mila su Twitter. Il ragazzo ha condiviso un post di questo tenore: “Mi dispiace troppo. Non la conoscevo ma mi seguiva su Instagram. E, insieme a lei, tutta la sua famiglia. Sono scioccato da quanto possa fare schifo un essere umano. Anche se questo non si può definire tale, è un mostro. Rip”.

Subito dopo, è arrivato l post di Amedeo Venza, che ha ben 134mila follower su Instagram. Venza ha condiviso gli screenshot dei messaggi che Giulia gli aveva inviato, pur censurandone il contenuto. Venza, peraltro, non li aveva mai letti e di questo si è scusato: “Mi dispiace tantissimo non essere riuscito a leggere i suoi messaggi. Rip Giulia sarai per sempre col tuo bambino”.

Due post che hanno scatenato l’ira di molti utenti, che accusano i due influencer di fare sciacallaggio su una tragica morte. Un vero e proprio shitstorm, come si dice in questi casi, che ha come oggetto i post dei due content creator: “Una ragazza incinta è stata uccisa dal fidanzato ma il primo pensiero del Menestrelloh è andare a vedere se lei lo seguiva su instagram “, scrive un utente, mentre la pioggia di insulti non accenna a terminare.

Dei due, ha dato una risposta solo Venza, che ha scritto: “”Non era un modo per mettermi in mostra (per cosa poi?) ma una forma di gratitudine a questa ragazza che mi seguiva e si divertiva a commentare le mie storie”.

 

Redazione