Il male si nutre di oscurità, di cose non raccontate, di teste basse, di occhi che non vedono, bocche che non parlano e mani che non scrivono. Quando sulla camorra si posa la luce di chi alza la voce o la penna, la criminalità organizzata spara, reagisce, piazza bombe, minaccia. Arzano e più in generale i comuni nell’area a nord di Napoli sono nell’occhio del ciclone. La scorta è stata disposta prima al comandante della polizia municipale Biagio Chiariello, poi  a don Patriciello, parroco di Caivano. Prima di loro, un anno e mezzo fa, anche il giornalista Mimmo Rubio gira con i suoi angeli custodi.

Ora qualcuno pare accorgersi di ciò che sta accadendo in questa terra martoriata dalla malavita. «Non dimenticare mai di accendere i riflettori su chi racconta la cronaca in Campania, perché i clan vogliono l’oscurità», sono le parole del Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Giuseppe Giulietti, che ieri ha fatto visita al comando della polizia municipale di Arzano e incontrato il comandante Chiariello. Erano presenti Mimmo Rubio, Giuseppe Bianco, per il quale è stata disposta la sorveglianza, Marilena Natale, anche lei sotto scorta da tempo e i rappresentati sindacali.

Nel frattempo, il giornalista Rubio ha pubblicato sui suoi social uno sfogo durissimo: “Nelle prossime ore renderò pubbliche per la prima volta alcune immagini (agli atti della relativa inchiesta giudiziaria) di uno dei raid intimidatorio del clan della 167 di Arzano nei miei confronti, con corteo di auto e moto in stile “stesa” in giro per la piazza in cui abito e il lancio finale di bomba carta sul balcone della mia abitazione. Un boato fortissimo che squarciò il silenzio della notte”. Sempre nella giornata di ieri il procuratore generale della Corte d’Appello di Napoli Luigi Riello ha fatto visita a Don Patriciello. E forse sarà giunto alla conclusione che in queste terre i preti fanno fin troppo contro la camorra, tanto da finire sotto scorta. Altro che Don Abbondio e preti collusi con la criminalità.

Avatar photo

Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.