È scomparso ieri mattina Giuseppe Tesauro, già presidente della Corte Costituzione e dell’Antitrust, oltre che avvocato e docente universitario. Tesauro era esponente della grande scuola giuridica napoletana e per decenni è stato un punto di riferimento per quanti hanno fatto delle battaglie per i diritti una ragione di vita. Il Riformista lo ricorda attraverso le voci di chi lo apprezzò come uomo e come uomo di legge.

«La giurisprudenza perde uno dei suoi massimi interpreti» – Giuseppe De Carolis
«Ho conosciuto Giuseppe Tesauro quando avevo già assunto la carica che ancora ricopro. Oltre le sue doti professionali riconosciute e apprezzate da tutti, ciò che mi ha colpito di più è stato il suo spessore umano». Giuseppe De Carolis, presidente della Corte d’Appello di Napoli, descrive il carattere di una delle più importanti personalità del mondo del diritto: «Giuseppe era ironico, gioviale e disponibile. Non ha mai fatto pesare al suo interlocutore la sua cultura e la sua bravura. Pur avendo ricoperto incarichi molto prestigiosi, è sempre stato umile e l’umiltà è tipica delle persone grandi, ma grandi davvero. La sua scomparsa è una grande perdita per tutto il mondo della giustizia napoletana, direi italiana». Ma il suo contributo è andato ben oltre il perimetro del mondo della giustizia. «Ha dato un contributo importante, in termini culturali, non solo alla magistratura – conclude De Carolis – ma anche all’avvocatura e all’università».
«È stato un punto di riferimento per tanti giovani colleghi» – Antonio Tafuri
«Giuseppe Tesauro ha dato grande lustro ai giuristi napoletani». Antonio Tafuri, presidente dell’Ordine degli avvocati di Napoli, sottolinea il grande prestigio che il giurista scomparso ieri ha dato alle toghe partenopee e racconta l’importante lavoro da lui svolto per i giovani professionisti. «Tesauro ha partecipato a molti dei nostri stage e ha  scritto anche i programmi sui quali hanno studiato gli studenti», dice Tafuri. «Quando nel 2019 si è iscritto nuovamente all’albo degli avvocati, per noi è stato un onore e un momento molto significativo nella vita del nostro Consiglio – aggiunge il numero uno dei legali partenopei – Organizzammo una seduta consiliare per celebrare l’evento». Tafuri torna poi sui giovani: «Tesauro ha speso sempre le sue energie e il suo tempo per l’avvocatura giovane, ci ha sempre tenuto a coinvolgere i ragazzi: di questo il Consiglio dell’Ordine gli sarà per sempre grato».
«Siamo pronti a intitolargli l’aula magna del Suor Orsola» – Lucio D’Alessandro
«Siamo stati orgogliosi di averlo avuto tra noi come maestro, amico e compagno di lavoro. Ora sentiamo il dovere di segnalare il suo nome alle giovani generazioni intitolandogli la grande aula già dedicata a suo padre». Lucio d’Alessandro, rettore dell’università Suor Orsola Benincasa, ricorda così Giuseppe Tesauro che dell’ateneo è stato prima alunno e poi docente. «Ricordo il momento in cui mi raccontò di aver pianto quando, finite le scuole medie, lasciò il nostro istituto e di quanto fu felice di ricevere il premio che siamo soliti consegnare ai migliori alunni del nostro ateneo», dice d’Alessandro che poi ricorda la straordinaria cultura giuridica di Tesauro. «Ha portato la toga in maniera esemplare, in ogni luogo – conclude il rettore – Era la persona più competente che io abbia conosciuto. Eppure aveva un modo di parlare semplice che ha fatto di lui il degno rappresentante della scuola giuridica napoletana».
«Con garbo seppe influenzare anche la politica e la cultura» – Antonio Bassolino
«Giuseppe Tesauro è stato davvero un maestro, un fine giurista di rilievo nazionale e internazionale, che ha avuto anche un ruolo di primo piano nella politica e nella cultura: dalla presidenza della Consulta all’Antitrust passando per il teatro San Carlo». Antonio Bassolino, ex sindaco di Napoli e ministro del Lavoro quando Tesauro fu indicato al vertice dell’Autorità garante della concorrenza, ricorda così il suo amico “Gepi”. Bassolino e Tesauro, infatti, erano legati da un rapporto quasi fraterno. «Tra di noi forte è stata la stima reciproca – racconta Bassolino – Da lui ho sempre ricevuto, anche in momenti per me difficili, sguardi affettuosi che valevano più di tutte le parole.  E poi non posso dimenticare i grandi abbracci che hanno caratterizzato la nostra amicizia, come al momento della mia diciannovesima assoluzione pronunciata dai giudici nello scorso autunno. Giuseppe Tesauro è stato un vero signore: nel senso napoletano del termine».
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Giornalista napoletana, classe 1992. Affascinata dal potere delle parole ha deciso, non senza incidenti di percorso, che sarebbero diventate il suo lavoro. Segue con interesse i cambiamenti della città e i suoi protagonisti.