Le indagini delle forze dell’Ordine sono ripartite dall’albergo nel quale si era rifugiato Pietro Costanzia di Costigliole, il 23enne di origini nobili sospettato per l’aggressione al coetaneo O.B a colpi di machete che hanno costretto i medici ad amputargli la gamba sinistra: nell’hotel Royal di corso Regina Margherita nel quale si nascondeva assieme alla fidanzata, gli agenti della Mobile hanno rinvenuto anche un chilo di hashish e alcune dosi di cocaina. Fermato con l’accusa di tentato omicidio, ha subito dichiarato la sua estraneità ai fatti: “Io non c’entro nulla, non ho neppure una moto. Mi stavo nascondendo dalle forze dell’ordine spagnole”. Pietro infatti, che ha studiato marketing e ha vissuto a Barcellona, parrebbe destinatario di un ordine di cattura internazionale per reati commessi in Spagna.

Ora all’accusa di tentato omicidio si aggiunge anche quella di detenzione di stupefacenti finalizzata allo spaccio. È stata arrestata anche Claudia P., sua fidanzata 19 enne ex studentessa del liceo Cottini. Entrambi si erano presentati in albergo con documenti regolari: inizialmente aveva chiesto la stanza per una sola notte per poi decidere di fermano un altro giorno. Per la ragazza non si sospetta alcun coinvolgimento nell’aggressione, mentre non sono stati ancora comunicati aggiornamenti sulla ricerca del complice.

L’aggressione

Il fatto risale a lunedì scorso, quando in via Panizza 3, attorno alle 18, il 23enne O.B. esce dalla casa di un amico insieme alla sua fidanzata, di 20 anni, e si avvia per strada su un monopattino. Poco dopo un T-Max con due individui a bordo accosta: il passeggero dello scooter brandisce un’arma e, nonostante il tentativo di difesa del giovane, gli infligge una ferita piuttosto grave alla gamba già solo con un colpo, probabilmente utilizzando un machete o una roncola. Nonostante le suppliche del giovane (alla scena assistono anche testimoni dai palazzi) l’aggressore continua a colpirlo. Un soccorritore stradale e due carabinieri fuori servizio intervengono e forniscono cure mediche in attesa dell’arrivo dei soccorsi: uno dei carabinieri utilizza una cintura per fermare l’emorragia stringendo l’arto del giovane. Successivamente, un altro militare dell’arma, accorso per caso, capendo la gravità della situazione, stringe ulteriormente la fasciatura attorno alla gamba utilizzando un manico di scopa.

Il ricovero e l’amputazione

Subito ricoverato, dopo un intervento chirurgico delicato per rivascolarizzare la gamba, il quadro clinico del giovane peggiora nella serata di ieri a causa della perdita di sangue e, alla fine, la gamba viene amputata. Ascoltata la fidanzata del giovane, che ha identificato l’aggressore. L’individuo avrebbe minacciato il O.B. nei giorni precedenti. Alla base della disputa ci sarebbero stati motivi di gelosia. L’aggredito avrebbe infatti fatto delle inequivocabili ed esplicite avances alla ragazza dell’aggressore, arrivando – così come riportato da La Stampa – a mostrarle i genitali. “Motivo d’onore” sul quale si stanno concentrando le indagini, pur lasciando aperte altre piste.

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