Ieri era il quarantesimo anniversario della morte di Luigi Petroselli, primo (e grandioso) sindaco comunista di Roma. Petroselli fu colpito da un ictus, che lo uccise in pochi minuti, a 49 anni, mentre stava parlando al Comitato Centrale del Pci. Era sindaco in carica da meno di due anni. Ieri Gianni Alemanno, provenienza Msi, ha dichiarato: «Sono stato molto onorato di partecipare oggi alla commemorazione di Luigi Petroselli, invitato ufficialmente come ex-sindaco dall’Associazione Berlinguer e dalla Fondazione Gramsci.

Durante l’incontro ho trovato un clima molto diverso da quello ostentato da Enrico Letta quando parla con disprezzo del ‘mondo di Alemanno’. Chi ha parlato e organizzato l’incontro, pur nella fierezza della rivendicazione della propria identità storica, si è pubblicamente rivolto a me e al mio mondo con parole cortesi e rispettose. Nella sua relazione Walter Tocci ci ha anche tenuto a sottolineare che Luigi Petroselli aveva rapporti corretti anche con gli ‘avversari di sempre del Movimento Sociale’ ed è stato il primo sindaco e dirigente comunista a visitare la tipografia del Secolo d’Italia – allora quotidiano del Msi – per esprimere solidarietà contro un attentato terroristico. Insomma, devono essere dei post-comunisti come Sposetti e Tocci a insegnare la civiltà del confronto politico e culturale all’illuminato progressista Enrico Letta».

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