Paolo Piccini, cameraman, ha visto lo scontro tra il camion e la Panda della 42enne, ha contattato Repubblica e ha raccontato: “Impossibile che non si sia accorto della signora in strada soprattutto se indossava il giubbino catarifrangente. Non è stato un incidente stradale, quell’uomo l’ha uccisa”.
Alessia Sbal lavorava come estetista e su Facebook scriveva: “Sono un’anima libera”, ma domenica sera il suo corpo è stato trascinato per decine di metri sul Grande raccordo anulare di Roma, al chilometro 26 del Gra, all’altezza di Casalotti-Boccea, da un tir che è fuggito via. Ieri gli investigatori della polizia Stradale hanno rintracciato e fermato il camionista, Flavio Focassati di 47 anni con le pesantissime accuse di omicidio stradale e omissione di soccorso.
“Mia figlia era pronta a iniziare un nuovo capitolo della sua vita. A giorni avrebbe rinnovato un contratto come tecnico di laboratorio Chimico Biologico a La Sapienza”, racconta mamma Tina tra le lacrime che spiega: “Il centro estetico non era andato bene, lo aveva aperto poco prima che scoppiasse la pandemia. Mia figlia aveva passato un brutto momento ma si era ripresa e stava benissimo. La notizia del nuovo lavoro, le aveva dato spinta ed energie che lei ha sempre avuto. Era una ragazza solare, piena di vita amante degli animali. Un amore che condividevamo. Ora voglio sapere cosa è accaduto ad Alessia ecco perché chiedo a tutti, a chi è passato sul luogo dell’incidente e ha visto qualcosa di chiamarmi”.
Ci sono poi le telefonate, in entrata e in uscita dal cellulare della vittima. La prima, poco prima di accostare la macchina. Alessia da quanto accertato stava parlando con la sua amica Floriana. La ragazza ha poi riferito che era agitata, che qualcuno aveva urtato la sua macchina: “Quel camion mi sta tagliando la strada, ma che fa? Ehi, ma sei matto? Mi è venuto addosso. Devo attaccare, devo attaccare”. Una conversazione interrotta proprio da Alessia che pochi istanti dopo ha chiamato il 112, cioè i soccorsi. La prima telefonata è durata 23 secondi mentre la seconda è andata a vuoto. L’ultima, infine, è durata un minuto.
Gli investigatori della stradale stanno dunque incrociando i tabulati telefonici e richiesto l’accesso alle registrazioni. Ma le risposte alle molte domande intorno alla morte di Alessia, potrebbero essere nei risultati delle perizie. Gli investigatori hanno disposto il sequestro sia del tir che della Fiat Panda. Solo i tecnici potranno dunque chiarire se la macchina donna è stata speronata prima dell’investimento. Oppure se la vittima, è stata costretta ad accostare per un malfunzionamento dell’auto. Perizie che verranno eseguite anche sul camion per stabilire a che velocità stava procedendo Focassati al momento dell’impatto. Pioveva a dirotto e agli agenti di polizia avrebbe più volte riferito di non aver visto la ragazza lungo la carreggiata e di non essersi accorto di averla investita e per questo il tir è sfilato via nonostante Alessia indossava il giubbotto catarifrangente.
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