L’antisemitismo continua ad essere una piaga del nostro tempo in molti ambiti della società. E in modo troppo frequente anche nel contesto sportivo, dove negli ultimi tempi si sono verificati non pochi episodi che devono suonare come un campanello d’allarme per tutta la società. In quest’ottica assume una particolare importanza il convegno “L’antisemitismo nello sport” organizzato per oggi dalle 10.30 alle 13.30 presso la Sala del Refettorio della Biblioteca della Camera dei Deputati a Roma (via del Seminario, 76 – Palazzo San Macuto). Un’occasione di dialogo che mette attorno allo stesso tavolo istituzioni, comunità ebraiche, parlamentari e vertici dello sport italiano.

Si confronteranno sul tema Giuseppe Pecoraro (Coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo), il vice premier Antonio Tajani, l’ambasciatore d’Israele, Alòn Bar, la presidente della Comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, l’incaricato d’affari Usa Shawn Crowley, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e quello dello Sport, Andrea Abodi. Tra i relatori anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò, il vice capo della Polizia di Stato e presidente Oscad (Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori), Vittorio Rizzi, il procuratore generale della Figc, Giuseppe Chinè, il direttore del “Corriere dello Sport”, Ivan Zazzaroni, il presidente del Napoli calcio, Aurelio De Laurentiis.

Il convegno sarà aperto dai saluti istituzionali di parlamentari impegnati sul contrasto all’antisemitismo: i deputati Maria Elena Boschi (vice presidente della Commissione di Vigilanza Rai), Paolo Barelli (capogruppo di FI), Tommaso Foti (capogruppo Fdi) e Pietro Pittalis (vice presidente della Commissione Giustizia); e i senatori Pierferdinando Casini, Andrea Paganelli e la senatrice a vita Lillia Segre (che è anche presidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza). Un parterre di alto livello che si confronterà dopo le introduzioni tematiche di Mirella Cristina (già membro della Commissione Giustizia alla Camera) e Maria Pia Turiello (criminologa forense) e con la moderazione del giornalista Piercarlo Presutti (caporedattore dello sport di Ansa). A concludere il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.

Molte voci, di estrazione differente, unite dalla convinzione che sia urgente la necessità di rilanciare l’impegno nella battaglia contro ogni forma di discriminazione. In particolare nel mondo dello sport, che non da oggi è terreno scelto dagli estremisti per veicolare messaggi pericolosi. Non è un caso che i regimi nazisti e fascisti di Germania e Italia abbiano utilizzato lo sport come strumento di propaganda, per promuovere la presunta superiorità della loro ideologia. Anche escludendo, ad esempio, gli atleti ebrei dalle competizioni sportive professionistiche e dilettantistiche. Recentemente, un’escalation di episodi di stampo antisemita ha scosso il calcio italiano e non solo, dimostrando che il problema persiste anche a distanza di decenni.

Come contrastare questi fatti? Una delle chiave è valorizzare e far conoscere ai giovani gli atti di eroismo che sono presenti negli annali dello sport italiano. Tra questi rifulge, ad esempio, quello di Gino Bartali, leggendario campione di ciclismo e storico rivale di Fausto Coppi, che durante l’occupazione nazifascista salvò la vita di centinaia di ebrei. L’antisemitismo, come tutte le forme di odio e discriminazione, si nutre soprattutto di indifferenza, sottovalutazione, ignoranza. Il convegno di oggi nasce proprio allo scopo di tenere accesi i riflettori sulla memoria di ciò che l’Italia ha vissuto, e sui troppi fatti gravi che tutt’oggi si verificano anche nel resto d’Europa. Nel corso del 2022, tanti episodi di natura antisemita hanno scosso le opinioni pubbliche in diversi Stati. Non bastano i provvedimenti di legge contro questi veri e propri cimini; occorre un profondo investimento culturale, educativo e formativo. E questa è la sfida che la politica è chiamata, in modo unitario, a raccogliere.

Marco Di Maio

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