L’ex senatore del Popolo della Libertà Sergio De Gregorio è tra le nove persone raggiunte da provvedimenti cautelari emessi dal Gip di Roma nell’ambito di una inchiesta condotta dalla Squadra Mobile di Roma e coordinata dalla Dda su un giro di estorsione, riciclaggio e autoriciclaggio.

Contestualmente all’esecuzione delle ordinanze restrittive la Polizia ha anche provveduto al sequestro di alcune società per un valore di circa 480 mila euro. Le accuse a vario titolo per gli indagati è di estorsione a proprietari dei locali del centro di Roma, riciclaggio e autoriciclaggio di denaro.

De Gregorio, raggiunto da ordinanza di arresto in carcere, balzò agli onori della cronaca quando, dopo esser stato eletto nel 2006 con l’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, passò al centrodestra con Berlusconi. Per quel ‘cambio di casacca’ Berlusconi finì a processo, l’accusa (di concussione, ndr) era di aver pagato 3 milioni di euro a De Gregorio per far cadere il governo Prodi, ma nel 2017 la Corte di Appello di Napoli ha dichiarato prescritto il reato per l’ex premier e per Valter Lavitola, sentenza confermata poi in Cassazione.

De Gregorio, anche giornalista e per due volte senatore, era già stato coinvolto in una inchiesta nel 2012 per truffa e false fatturazioni sui finanziamenti al quotidiano L’Avanti: per questa indagine, una volta cessata l’immunità parlamentare, De Gregorio si costituì finendo agli arresti domiciliari.

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