Era un giorno di festa alla parata del 4 luglio di Highland Park, in un sobborgo di Chicago. In una manciata di secondi il clima festante si è trasformata in tragedia: una pioggia di proiettili si è abbattuta sul corteo provocando almeno 6 morti e oltre 30 feriti. Il sospettato è stato prima indentificato e poi arrestato: si chiama Robert E. Crimo, meglio noto come ‘Bobby’, ha 22 anni ed è un rapper. Le autorità lo hanno cercato descrivendolo come “molto pericoloso”.

Armato, per la polizia era alla guida di una Hyundai argento 2010. Il giovane è stato catturato a Lake Forest dalla polizia di North Chicago intorno alle 2 ore italiana, secondo la Cnn era alla guida della sua auto. “C’è stato un breve inseguimento… alla fine si è fermato”. L’uomo è stato portato alla centrale per essere interrogato dalla polizia. Il fermo è avvenuto dopo una massiccia caccia all’uomo: un agente ha individuato la sua auto e l’ha costretta a fermarsi dopo un breve inseguimento. Nel video girato da un passante, si vede Crimo che scende con le mani in alto e si sdraia a terra. Le motivazioni del gesto non sono chiare. Ma i video caricati online che lo riguardano mostrano immagini violente e inquietanti, che fanno allusioni a teorie complottiste e collegate alla estrema destra americana. Il giovane compare, nelle foto apparse online, anche a manifestazioni pro-Trump, anche se non è chiaro se fosse un sostenitore del tycoon.

Avrebbe sparato con un fucile ad alta potenza, appostato su tetto, prendendo la mira a caso sulle persone che partecipavano alla parata di Highland Park. Cinque persone sono morte sul posto, tutti adulti, un altro è deceduto in ospedale. Tutti i feriti hanno un’età compresa tra gli 8 e gli 85 anni, circa “quattro o cinque” di loro sono bambini. La gravità delle loro ferite, alcune provocate dalla calca nella fuga, è variabile: diversi sono già stati dimessi, ma qualcuno è gravissimo, ha spiegato Brigham Temple dell’Highland Park Hospital.

Intanto cominciano ad emergere i nomi di chi è rimasto ucciso: per esempio Nicholas Toledo, 78 anni, un nonno che partecipava alla parata con tutti i parenti e che in realtà non avrebbe dovuto essere presente ma che era stato portato, in sedia a rotelle, perché aveva bisogno di costante aiuto e nessuno voleva rimanere a casa ad occuparsene.

“Io e Jill siamo scioccati da questo atto di violenza senza senso che ha portato l’ennesimo dolore alla comunità americana nel giorno dell’indipendenza”, ha scritto il presidente americano Joe Biden in un comunicato, prima di parlare alla Casa Bianca nel discorso di apertura delle celebrazioni del 4 luglio. “Di recente – ha ricordato il presidente – ho firmato la prima grande legge bipartisan su una riforma delle armi in quasi trent’anni che prevede azioni che salveranno vite. C’è ancora molto lavoro da fare e non rinuncerò a combattere questa epidemia della violenza delle armi”, ha assicurato il presidente.

Biden alla Casa Bianca ha detto poi: “Quello che è successo oggi ci dice che niente è garantito, niente è scontato. Bisogna lottare per quello che abbiamo. So che molti vedono un Paese diviso e sono preoccupati, ma è nostro potere quello di scegliere l’unità e di unire. E il mio pensiero va a coloro che servono il Paese in tutto il mondo. Dobbiamo tenere questa cosa sotto controllo”. Dopo aver tenuto il suo discorso, il presidente americano è tornato nei giardini della sua residenza dove si stanno tenendo concerti e barbecue e ha chiesto un minuto di silenzio per le vittime.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.