La Procura di Milano ha iscritto nel registro degli indagati due insegnanti, una di ruolo e l’altra di sostegno, e una collaboratrice scolastica, con l’accusa di omicidio colposo e omessa vigilanza in relazione alla morte del bambino di 6 anni che lo scorso 13 ottobre è precipitato nella tromba delle scale della scuola Pirelli a Milano. L’alunno salì su una sedia per poi precipitare per oltre 10 metri, morendo poi in ospedale il 22 ottobre.

L’INCHIESTA – Le due maestre, di 47 e 42 anni, e la collaboratrice scolastica 58enne, sono state interrogate nei giorni scorsi nell’inchiesta coordinata dal pm meneghino Letizia Mocciaro. La stessa Mocciaro “non esclude altri indagati” dopo nuove analisi su leggi e competenze sulla vigilanza.

LE ACCUSE ALLE INDAGATE – L’indagine a carico delle tre donne si basa sul presupposto che avrebbero dovuto vigilare sul piccolo, che quella mattina andò in bagno e nel ritornare in classe salì su una sedia con le rotelle, si sporse sul parapetto della tromba delle scale e cadde giù per circa 10 metri.

LA RICOSTRUZIONE – Stando ad una ricostruzione le insegnanti avrebbero fatto uscire il bambino che aveva chiesto di andare in bagno, pensando che il piccolo sarebbe stato preso in carico dalla collaboratrice, in realtà già occupata con altri due bambini. Le stesse maestre hanno confermato in sostanza la ricostruzione durante un interrogatorio, spiegando che l’alunno aveva chiesto una prima volta di poter andare in bagno, per poi venire autorizzato ad uscire una seconda volta dopo una decina di minuti.

IL ‘RUOLO’ DELLA SEDIA – La procura aveva effettuato a novembre una ricostruzione dell’incidente utilizzando un fantoccio di altezza e peso uguali a quelli della vittima. Dalle indagini è emerso che l’alunno, senza sedia, non sarebbe mai riuscito a raggiungere il parapetto, alto 1 metro e 2 centimetri. Inoltre l’istituto, un edificio risalente agli anni Trenta, è a norma e rispetta tutte i parametri di sicurezza: il regolamento edilizio del Comune di Milano impone infatti un’altezza minima dei parapetti a 1 metro e 10 centimetri, ma risale al 2014 e non ha valore retroattivo.

L’ASSENZA DI PERSONALE – Il pm Mocciaro ha inoltre evidenziato che la “carenza di personale” dell’istituto e che “il dirigente scolastico già ad agosto aveva segnalato la mancanza di collaboratori riuscendo ad ottenere solo un bidello per 18 ore la settimana”.

Redazione

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