Un detenuto appeso a un lenzuolo con una macchina da scrivere usata come zavorra, mentre scappa scavalcando il muro di cinta della prigione di Reading, nel sud dell’Inghilterra. Il murales, apparso tre giorni fa nella cittadina a circa 70 chilometri a ovest di Londra, adesso ha anche un autore ufficiale: è Banksy, lo “street artist” anonimo più famoso al mondo, che ha rivendicato la paternità dell’opera con un video diffuso sui suoi social in cui mostra anche le fasi di preparazione che hanno portato alla realizzazione del graffito.

L’opera campeggia su una grossa parete della struttura penitenziaria ed ha subito attratto la curiosità dei passanti. L’amministrazione cittadina di Reading ha affermato che il coinvolgimento di Banksy suggerisce il suo sostegno alla campagna per salvare la prigione, nella quale fu incarcerato anche Oscar Wilde tra il 1895 e il 1897 per omosessualità. L’impianto è infatti abbandonato dal 2013 ed è stato messo in vendita dal governo due anni fa.

In un primo momento sembrava a un passo dall’essere venduto a un gruppo edilizio che aveva intenzione di ricavarne alcuni appartamenti. L’accordo è però fallito e il municipio di Reading si è fatto avanti con l’offerta di trasformarlo in un centro artistico. Le istituzioni hanno portato avanti anche una campagna che ha coinvolto molti vip, tra i quali Kenneth Branagh, Natalie Dormer e Judi Dench, facendo intuire che sia proprio questa la destinazione finale dello storico luogo.

È raro vedere lo street artist all’opera. Nel suo video lo si vede maneggiare tutti gli attrezzi del mestiere in piena notte: bombolette e stencil vengono accostati alle pennellate di Bob Ross, autore di celebri video tutorial sulla pittura su Youtube. Alla fine della clip si sente anche una voce annunciare quello che sembra essere il senso dell’opera: “Dipingere per me rappresenta la libertà”.

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Napoletano, Giornalista praticante, nato nel ’95. Ha collaborato con Fanpage e Avvenire. Laureato in lingue, parla molto bene in inglese e molto male in tedesco. Un master in giornalismo alla Lumsa di Roma. Ex arbitro di calcio. Ossessionato dall'ordine. Appassionato in ordine sparso di politica, Lego, arte, calcio e Simpson.