Silvio Berlusconi ha stravolto l’immagine politica. Scrivania, voce rassicurante e foto dei figli sullo sfondo quando nel 1994 per la prima volta spiega agli italiani il suo sogno politico; quello che si sarebbe poi concretizzato in Forza Italia.  Tutto precisamente calcolato per veicolare dei messaggi . C’è stato un prima e un dopo Berlusconi soprattutto nella comunicazione politica.

©Mauro Scrobogna / Lapresse

E dietro tutto questo c’era una persona portata poi anche a Palazzo Chigi. Una persona di fiducia passata da addetta stampa di una neonata Italia Uno a consulente di immagine del Cavaliere. Mity Simonetto ha curato il look del Dottore, come lei lo chiamava, dalla sua discesa in campo fino al 2010. Lei la sola a partecipare alle riunioni del venerdì ad Arcore, lei l’unica alla quale Berlusconi dava del lei.

Lei, la signora che cura l’immagine, scelse uno dei punti vincenti del celebre discorso del ’94. La libreria pulita ed elegante, ma senza essere eccessiva, con la foto di famiglia; uno dei valori più grandi nella vita di Silvio. E adesso, Mity confessa in una vecchia intervista, che non lo rimetterebbe mai dietro a una scrivania. I tempi sono cambiati e si è ormai perso il contatto con la gente. Quindi giù dall’olimpo degli irraggiungibili. “Oggi l’avrei messo in mezzo alla gente, perché si è perso il contatto con i cittadini”.

Mity ha sempre aiutato il Dottore a realizzare quello che lui aveva già in testa. Lui era vanti su tutto, aveva già intravisto da dietro la porta quello che sarebbe successo negli anni a venire. Perfino l’inno di Forza Italia è stato ideato da Berlusconi in persona – “Una volta entrai ad Arcore e sentii le note di un pianoforte. Pensai: che bel motivo. Il Dottore mi chiamò e mi chiese: Che ne pensa?. Così nacque l’inno e piacque subito a tutti “.

Non solo il look è stato fondamentale per il successo politico di Silvio Berlusconi, tutti ricorderemo il contratto con gli italiani portato nel salotto di Bruno Vespa oppure il dettaglio delle apparizioni televisive perennemente con dei fogli in mano. Bianchi ovviamente ma che davano l’impressione di un uomo impegnato, con delle cose da dire, oltre ad aiutare nella gestione televisiva del gesticolare.

Anche con l’ostentazione della ricchezza, Silvio ha giocato una partita vincente. Il popolo non si è allontanato anzi ha voluto assomigliare sempre di più a lui, sognare di poter raggiungere un giorno quel livello. Perché lui in fondo partito come cantante sulle navi da crociera era diventato un leader a 360° dal quale prendere esempio.

 

 

Redazione

Autore