Dopo il Milan, Silvio Berlusconi si separa da un secondo “grande amore”, il quotidiano ‘Il Giornale’ da 30 anni di proprietà della famiglia dell’ex presidente del Consiglio e leader di Forza Italia.

Le settimane di voci e rumours che si sono rincorse sulla cessione del giornale hanno trovato conferma mercoledì mattina, quando l’amministratore delegato della società che edita il quotidiano, Andrea Favari, ha annunciato al comitato di redazione la cessione della testata ad Antonio Angelucci.

Imprenditore nel campo delle cliniche private, già deputato di Forza Italia e lo scorso settembre eletto invece tra le fila della Lega, Angelucci è già editore di ‘Liberoe Il Tempo. L’obiettivo appare chiaro: creare un network editoriale di destra, conservatore e sovranista, per appoggiare le istanze del nuovo esecutivo a guida Giorgia Meloni ed influenzare l’intera area politica, sul modello di quanto fatto negli scorsi anni da Rupert Murdoch con News Corp e la Fox Corporation.

Secondo quanto emerso da indiscrezioni, la cessione de ‘Il Giornale’ ad Angelucci arriverà in più step: un primo accordo di massima per la vendita della maggioranza delle azioni del quotidiano di via Gaetano Negri, riferiscono fonti parlamentari del centrodestra, dovrebbe esserci tra fine marzo e aprile.

Berlusconi, tramite la società Pfb del fratello Paolo, resterà nel giornale milanese fondato nel 1974 da Indro Montanelli con una quota di minoranza che dovrebbe essere pari al 30 per cento.

L’ex premier avrebbe dunque alla fine ceduto alle pressioni della famiglia, che risultò già decisiva nel 2017 quando Berlusconi cedette il suo amato Milan all’imprenditore cinese Li Yonghong.

Quanto ad Angelucci, il prossimo passo per allargare il network della destra italiana potrebbe essere l’acquisizione de ‘La Verità, altro quotidiano d’area diretto e fondato da Maurizio Belpietro. Quest’ultimo però ha smentito all’AdnKronos l’indiscrezione riportata da Dagospia su una presunta cessione già avvenuta allo stesso Angelucci, che gli avrebbe offerto un contratto di 10 anni “con uno stipendio da favola”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia