Il mandato di arresto è valido anche in Russia
Bielorussia, la leader dell’opposizione Tikhanovskaya inserita nella lista dei ricercati

Svetlana Tikhanovskaya è stata inserita nell’elenco dei ricercati in Bielorussia, perché “reca danno alla sicurezza nazionale”. Lo riporta la Tass citando una fonte delle forze dell’ordine. La fonte ha spiegato che contro l’ex candidata alla presidenza e leader dell’opposizione “è stato emesso un mandato di arresto interstatale in base alla clausola 361 del codice penale della Bielorussia” che riguarda il danno alla sicurezza nazionale. Il mandato, per via di accordi bilaterali, è valido anche in Russia.
Tikhanovskaya si trova in auto-esilio in Lituania. Da quando ha lasciato il suo Paese non ha mai smesso di esortare gli oppositori a protestare contro il presidente Alexander Lukashenko. “Non è una rivoluzione geopolitica, a favore o contro la Russia o a favore o contro l’Ue. È una rivoluzione democratica per la Bielorussia – ha detto Tikhanovskaya a Bruxelles, in audizione alla commissione Affari Esteri del Parlamento Europeo a fine settembre – Chiediamo all’intera comunità internazionale di non accettare la legittimazione di Lukashenko perché non è legittimato agli occhi del popolo bielorusso. Hanno rubato i nostri voti durante le elezioni”.
La Bielorussia è dal 9 agosto teatro di tensioni e proteste. Le elezioni presidenziali avevano premiato con l’80% dei voti il presidente Lukashenko. Manifestazioni sono state proibite e anche soppresse con violenza. L’opposizione ha accusato di brogli il presidente, in carica dal 1994. E anche gran parte della comunità internazionale non ha riconosciuto l’esito. L’Unione Europea ha annunciato di aver imposto sanzioni a 40 politici e funzionari bielorussi. Anche gli Stati Uniti hanno preso la stessa decisione su otto funzionari considerati vicini al presidente. Minsk ha annunciato che come ritorsione imporrà sanzioni all’Unione Europea.
Fonti diplomatiche rivelano che Bruxelles sarebbe pronta a sanzionare proprio il presidente bielorusso. Il Consiglio Affari Esteri ha infatti ribadito che le presidenziali del 9 agosto non sono state né libere né eque. Lukashenko può contare intanto sul sostegno della Russia del Presidente Vladimir Putin.
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