La morte di George Floyd ha dato vita al movimento globale Black Lives Matters (le vite dei neri contano) e sono nate proteste in tutto il mondo che hanno portato avanti non solo i diritti delle persone di colore, ma anche devastazione e saccheggi nei confronti dei beni pubblici e privati, colpendo simboli storici come le statue di Cristoforo Colombo e Indro Montanelli.

Come fu per la Primavera Araba, Twitter è stato il social protagonista della rivolta unitamente alla rete anonima TOR che negli USA ha avuto un picco di utilizzo del 60%. Nemico numero uno della popolazione mondiale è Donald Trump, autore di azioni di forza verso i manifestanti e non direttamente coinvolto nel tentativo di copertura da parte della Polizia di Minneapolis sulle dinamiche che hanno portato alla morte dell’afroamericano George Floyd. C’è da precisare, che in questo momento storico gli USA si trovano in piena campagna elettorale per le presidenziali ed una rivolta del genere ha perso nei modi e nei toni lo scopo principale: ottenere diritti per i più deboli ed ha preso la piega del rovesciamento democratico in vista delle future elezioni che decreteranno il secondo mandato di Trump oppure il ripristino di 20 anni di dominio Democratico con l’ascesa dello sfidante Biden.

L’analisi, effettuata dal data journalist Livio Varriale, parte da una ricerca svolta su Twitter sulle due parole chiave BlackLivesMatter e Black Lives Matter ed il risultato restituito è stato di 3.643.082 tweets dal luglio 2013 per un totale di 1.725.743.933 di Like, 571.897.384 di retweets, 58.523.548 di risposte e 47.897.397 di citazioni nate dai post.

Picchi temporali

Il dato che balza agli occhi è il picco temporale come da grafico seppur ci torviamo dinanzi a 3.6 milioni di citazioni delle parole analizzate, è di ben 2.8 milioni il picco avuto tra fine maggio e inizio di giugno 2020. Singolare la presenza di alcuni focolai di protesta nel periodo in cui il presidente degli USA era l’afroamericano Barack Obama.

Hashtag

Gli argomenti più associati al movimento sono stati il diminutivo BLM, GeorgeFloyd e JusticeforGeorgeFloyd, breonnataylor (una donna afroamericana uccisa a marzo sempre dalla polizia USA), racism (razzismo) ed il motto No Justice No Peace (non c’è pace senza giustizia), Defundthepolice che invita a tagliare i fondi alla polizia e ovviamente Trump, seppur in minima parte.

Top likes

Chi sono stati quelli che hanno ricevuto più likes in questa fase? Donald Tump svetta in cima con un 24% di consensi nella top 20 seguito dai BTS, un gruppo musicale coreano, mentre Anonymous batte la coppia Obama e Biden che hanno l’interesse politico dei democrat nello scalzare il presidente repubblicano. Una curiosità in vista delle elezioni USA: Hillary Clinton, Obama ( con due profili) Biden e Sanders sommati nelle preferenze ai tweets non raggiungono la popolarità di Trump. Segnale che la protesta ha sì un tono politico pro Democrat, ma non certamente influente rispetto alle proteste sull’assenza di equità di diritti tra bianchi e neri.

Città più attive

Guardando le prime 20 città più attive sul fronte della protesta, si nota come la città di Minneapolis sia sparita dai radar mentre Los Angeles, dove è stata divelta la stella di Trump nella Hall of Fame di Hollywood, svetti sopra Whashington. La somma di Manhattan e Brooklyn però mette New York al primo posto come luogo delle proteste virtuali. Anche in questo caso l’unica città presente in graduatoria che non si trova negli States è la canadese Toronto.

Nazioni più attive

La protesta scoppiata negli Usa occupa il 75% della fetta mondiale, seguono il Regno Unito, il Canada, l’Australia ed il Sud Africa con l’India primo paese Asiatico in classifica. La Germania, scalza la Francia mentre l’Italia scende di graduatoria rispetto alla posizione mantenuta nell’analisi su George Floyd. La Nigeria conserva il ruolo di paese africano più attivo seppur sia stato scalzato dal Sud Africa.

La situazione Italiana

In Italia è Giuseppe @Civati a postare in continuazione e con successo riguardo Black Lives Matter, si divide il consenso con @Aboubakar_Soumahoro, seguono @unoscribacchino e @casamacombo. Spazio anche per @RadioSavana che ha fatto da contraltare ideologico alle proteste globaliste. Anche il Milan ha riscosso successo per la sua presa di posizione contro il Razzismo che figura tra gli argomenti più associati nel Bel Paese alla vicenda americana.