Il sindaco: "Gli orchi stanno cercando di distruggere la nostra città e uccidere gente pacifica"
Bombe su Kiev, il racconto del giornalista italiano: “Missile caduto a pochi metri, russi arrivati in città”
Un missile russo viene abbattuto a Kiev. E alcune sue parti colpiscono un edificio residenziale e un filobus in via Kyrylivska. Un momento drammatico, testimoniato anche dall’inviato di Repubblica Fabio Tonacci che in quel momento si trovava a poca distanza dal luogo dell’impatto.
“Stanno bombardando la città. Siamo a Kiev, in pieno centro. Non siamo in periferia. Non siamo vicini all’aeroporto. Non ci sono basi militari vicine. È appena caduto un missile. Dicono ci sia un morto” racconta.
Le immagini da Kiev
Le immagini del giornalista di Repubblica mostrano persone ferite, un palazzo gravemente danneggiato, un negozio che rimane aperto, nonostante i danni subiti. Infine il filobus distrutto e una persona a terra, accanto a un’auto, probabilmente un passante. Devastazione, paura, sgomento. “La guerra è arrivata dentro Kiev” sottolinea. I rottami del missile russo che si sono abbattuti sulla strada residenziale di Kiev hanno provocato un morto e sei feriti: sarebbe questo il bilancio momentaneo secondo quanto riferito dalle autorità cittadine. “Gli orchi stanno cercando di distruggere la nostra città e uccidere la gente pacifica di Kiev. Una persona è stata uccisa e sei sono rimaste ferite“ ha infatti dichiarato il sindaco Vitalij Klyčko, postando sul suo canale Telegram un video delle conseguenze dei bombardamenti.
I giornalisti sono in prima linea a documentare tutto l’orrore della guerra in Ucraina. E purtroppo il conflitto ha provocato una vittima anche tra i professionisti partiti per raccontare il conflitto. Il giornalista e videomaker statunitense Brent Renaud è infatti morto ieri 13 marzo a Irpin, vittima di un agguato di truppe russe mentre era in compagnia del collega Juan Arredondo, che è stato ferito ed è ricoverato in ospedale. “Avevamo passato un ponte a Irpin, volevamo filmare la fuga dei rifugiati, abbiamo trovato un’auto che si è offerta di portarci al secondo ponte, abbiamo passato un check point e poi hanno iniziato a sparare all’auto. Lui è stato colpito al collo, ci siamo divisi, lui è stato lasciato indietro” ha raccontato.
Gli attacchi alla capitale dell’Ucraina
Oggi 14 marzo Kiev è stata attaccata fin dalle prime ore dell’alba dal ‘nemico russo’. Un razzo ha infatti colpito un edificio residenziale di 9 piani su Obolon, distruggendone parzialmente alcuni, con gli appartamenti che hanno preso fuoco. Stando ai dati aggiornati, una persona è morta e 10 sono rimaste ferite; circa 70 residenti sono stati evacuati dalla casa. Altri bombardamenti hanno colpito lo stabilimento aeronautico Antonov in cui sarebbero rimaste uccise due persone.
Le truppe russe sarebbero sempre più vicine alla capitale. In un video diffuso su Telegram Ramzan Kadyrov, il leader ceceno fedelissimo di Vladimir Putin, si è mostrato- in tuta mimetica insieme ad altri soldati- intorno a un tavolo per definire piani di guerra. Il leader della Cecenia ha detto di essere a poca distanza da Kiev, a Gostomel. “L’altro giorno eravamo a circa 20 chilometri da voi nazisti, ora siamo ancora più vicino”, afferma esortando le forze ucraine ad arrendersi o “vi finiremo”. Il Cremlino ha però fatto sapere di “non avere informazioni” sull’eventuale presenza del leader ceceno in Ucraina, secondo quanto riferito dal suo portavoce Dmitry Peskov citato dalla Tass. Una dichiarazione arrivata dopo che le autorità ucraine hanno rivelato che si nasconderebbe in un seminterrato a Ivankov, nel distretto di Kiev.
L’ex parlamentare ucraino Yevhen Rybchynsky ha promesso una casa vicino a Kiev a chi riesca a uccidere Kadyrov. Lo ha postato su Facebook, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa ucraina Unian. “Se Kadyrov è davvero vicino a Kiev, allora ogni combattente delle forze armate e della difesa terroristica deve porsi l’obiettivo di distruggere questa vergogna del popolo ceceno e dell’alleato di Huila. Prometto che la testa di Kadyrov è una casa di 40 acri vicino a Kiev!” ha scritto Rybchynsky.
Intanto, poco prima delle 16 di oggi, le sirene risuonavano in città.
Zelensky: “Ricostruiremo tutto”
“I russi continuano a distruggere la nostra infrastruttura ma sappiate che ricostruiremo tutto, ogni strada, ogni città, ogni appartamento… Sono sicuro che dopo la guerra lo faremo in maniera rapida perché ci concentreremo tutte le nostre forze, tutti gli aiuti del mondo.” Sono queste le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, affidate a un video pubblicato sul suo canale Telegram, sottolineando che “stiamo già formando dei fondi per il dopo.”
Intanto sono terminati i colloqui di oggi tra le delegazioni ucraine e russe in video-conferenza. I negoziati riprenderanno quindi domani 15 marzo, dopo una “pausa tecnica”, decisa per svolgere “lavoro aggiuntivo nei sottogruppi di lavoro” e avere “chiarimenti delle singole definizioni. I negoziati continuano” ha scritto su Twitter Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Zelensky e negoziatore con Mosca.
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